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Rublev dopo la sconfitta agli US Open è distrutto: “Non so spiegarmi perché accade sempre questo”

Per la nona volta (su nove) Andrey Rublev è stato eliminato nei quarti di finale di un torneo del Grande Slam. Questa volta è stato l’amico Medvedev a farlo fuori dagli US Open. Al termine del match Rublev era davvero abbacchiato.
A cura di Alessio Morra
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Daniil Medvedev si è preso la scena in modo assoluto nella serata di mercoledì agli US Open, quando dopo aver battuto in tre set Andrey Rublevsi è lamentato, con la sua consueta franchezza, per le condizioni di gioco. L'ex numero uno ha detto: "Con questo caldo non si può giocare, prima o poi qualcuno morirà". Parole fortissime quelle di Medvedev che nella notte tra venerdì e sabato sfiderà Carlos Alcaraz. Totalmente dimenticato, come spesso accade agli sconfitti, l'amico e connazionale Rublev, che però dopo il match è risalito, quantomeno a livello social. Perché il meno forte dei due russi ha mostrato la sua enorme tristezza per l'ennesima sconfitta nei quarti di finale in una prova Slam.

Un amaro destino quello di Andrey Rublev, tennista di una regolarità impressionante, che da diverse stagioni è fisso nella top ten, ma che quando è chiamato a fare il salto di qualità cade sempre. Un peccato. Perché Rublev è un ottimo giocatore e per il suo carattere è molto amato dai tifosi di tennis. Per la nona volta si è qualificato per i quarti Slam e per la nona volta ha perso. Stavolta un pizzico fa meno male perché a batterlo è stato Medvedev, che per lui è quasi un fratello. Rublev è stato anche il padrino di battesimo del figlio di Medvedev.

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Però perdere non piace a nessuno, in particolare poi quando in conferenza stampa senti che ancora una volta hai perso nei quarti di un torneo Slam e sai che stai creando un record che chissà mai se verrà battuto. 9 qualificazioni ai quarti e 9 sconfitte. I freddi numeri lo condannano, ma in realtà Rublev ha perso quasi sempre da sfavorito nei quarti Slam che ha giocato. Battuto da Nadal, Djokovic, Medvedev e Tsitsipas. Solo con Cilic era favoritissimi a Parigi un anno fa ed ha malamente perso.

La delusione per l'ennesimo ko ai quarti l'ha mostrata tutta nella conferenza stampa post-Medvedev. L'atteggiamento fotografa bene lo stato d'animo di un ragazzo sensibile come Rublev, che era abbacchiato e con lo sguardo basso che a un certo punto spiega esattamente il perché di questi risultati: "Non so perché perdo sempre ai quarti, devo essere onesto. Io penso che dipenda dal ranking. Io sono 7 o 8 e quindi generalmente i risultati rispecchiano la mia classifica. Ero tra i primi qui, ma anche a Wimbledon e agli Australian Open. Credo che per il momento stia dimostrando la mia classifica. Vedremo nel resto della stagione".

Disarmanti le parole di Rublev che fa tanta autocritica e quasi dà poco peso al fatto che da anni fa parte del gotha del tennis e che sia fisso tra i primi dieci della classifica mondiale. Di cuore gli si augura, prima o dopo, di vivere una semifinale Slam.

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