Rublev comincia a ridere compulsivamente mentre sta perdendo, poi si blocca: è il suo nuovo metodo
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Andrey Rublev si è tolto una bella soddisfazione nel torneo di Doha eliminando la testa di serie numero 2 Alex De Minaur. Il russo che da lunedì guadagnerà una posizione nel ranking e diventerà il nono giocatore ATP ha rischiato grosso e all'ottavo match point è riuscito a chiudere. La nota più positiva è stata quella relativa all'aspetto caratteriale di Rublev che ha dimostrato di essere molto più calmo senza i brutti sfoghi visti nei mesi scorsi. Il lavoro su se stesso sta procedendo bene a giudicare anche dalle immagini del suo modo di concentrarsi in panchina. Fa parte del suo nuovo metodo.
Rublev resiste contro De Minaur e non si lascia andare a sfoghi, è un lavoro su se stesso
Infatti il "vecchio" Rublev sicuramente si sarebbe lasciato andare a tremende reazioni incontrollabili dopo aver vanificato un vantaggio di 5-2 nel terzo set, non concretizzando match point. A pagare dazio sarebbero state le sue racchette, e anche le sue gambe che spesso e volentieri hanno ricevuto colpi violentissimi per sfogare la rabbia. E invece niente di tutto ciò, ma padronanza delle proprie reazioni come confermato da un momento vissuto in panchina in cui dopo una risata quasi isterica verso il cielo, con un repentino cambio di espressione si è dato alla meditazione.
Cosa ha detto Rublev dopo la vittoria a Doha contro De Minaur
Il self control di Rublev ha prodotto i suoi risultati visto che alla fine ce l'ha fatta a portare a casa il match. Un'iniezione di fiducia enorme per lui, e una dimostrazione che la strada è quella giusta. E infatti dopo la partita, un raggiante Andrey ha raccontato cosa gli è passato per la testa nei momenti più difficili: "Quando ho avuto il primo match point, ho fatto tutto bene, ma lui ha giocato uno scambio incredibile. E nella maggior parte dei casi, dopo tali giocate, l'avversario vince. Questo diventa un punto di svolta. Ho cominciato a irrigidirmi e sono emerse altre emozioni. Ho avuto ancora un match point, e lì sono stato un po' sfortunato".
In quel momento Rublev si è immedesimato nei panni di De Minaur: "Conosco quella sensazione, ho vissuto anch'io partite del genere: all'improvviso giochi un match point folle quando sembra che la partita sia già finita, e poi tutto cambia. Compaiono concentrazione e calma, il che aiuta molto. E l'avversario comincia ad affrettarsi. Mi sono già trovato in situazioni simili. E quando ho perso il servizio, mi sono detto di lottare almeno fino alla fine. Volevo prenderlo a pugni (ride, ndr)".