Roddick si ritrova con Sinner in spogliatoio, è impressionato da ciò che vede: “Mai visto uno così”
Jannik Sinner sta ricaricando le batterie a Sesto Pusteria in Alto Adige, tra gli affetti familiari e i luoghi del cuore, dopo aver vinto lo US Open domenica scorsa. Qualche giorno di ristoro per il numero uno al mondo, prima della partenza per la Cina, dove dal 26 settembre giocherà il torneo ATP 500 di Pechino. Il 23enne altoatesino ha dimostrato ancora una volta a Flushing Meadows che il suo colpo migliore è nella testa, solida come un'incudine di acciaio forgiato. Sinner è riuscito a stagliarsi a New York a dispetto di una situazione psicologica molto pesante, in conseguenza della vicenda doping da cui è uscito assolto, ma col possibile ricorso della WADA ancora pendente. Ed è proprio questa forza mentale, all'apparenza imperturbabile, ad aver impressionato un altro ex numero uno del tennis mondiale, Andy Roddick, quando ha incrociato Jannik in spogliatoio: l'americano lo ha paragonato addirittura a Roger Federer.
Roddick incontra Sinner in spogliatoio prima della finale dello US Open
Il 42enne Roddick, che ha vinto a sua volta lo US Open nel 2003, si trovava nello spogliatoio dell'Arthur Ashe Stadium prima della finale di domenica scorsa tra Sinner e Fritz ed è rimasto stupito dal comportamento rilassato di Jannik, qualcosa che in passato aveva visto solo in sua maestà Federer. "Ho salutato Sinner, perché quando entri nello spogliatoio il mio armadietto è sulla destra, ma lui occupa più o meno la zona centrale, proprio prima che tu debba muoverti a sinistra o a destra nello spogliatoio maschile", ha raccontato Roddick nel podcast che conduce.
"C'erano anche Darren Cahill e Andre Agassi e a quel punto sarei stato un imbecille se non li avessi salutati tutti – ha continuato Andy – Non avevo mai incontrato Jannik Sinner prima in vita mia. Non conosco molti giocatori, perché non sono presente a tutti i tornei. Ho salutato velocemente e poi mi sono fatto da parte, perché la mia più grande paura in assoluto è quella di intralciare qualcuno mentre si sta preparando per una partita o qualcosa del genere".
L'americano resta colpito dalla serenità di Jannik: "È la persona più rilassata che abbia mai visto, a parte Federer"
Un timore che con Sinner non ha ragione d'essere, come ha capito Roddick in quel frangente, restandone colpito: "Ma lui è la persona più rilassata che abbia mai visto, a parte Roger, prima di una finale del Grande Slam. Sembra che abbia questa sicurezza molto tranquilla nel modo in cui affronta le cose. Anche i suoi festeggiamenti non sono come quelli di nessun altro, è come un sollievo, tipo ok, e senti che era pronto a ricominciare un'ora dopo gli US Open, il che è un problema per il resto del mondo".
Ma anche le dichiarazioni dell'attuale numero uno non promettono nulla di buono per la concorrenza, visto che – dopo aver dato tre set a zero a Fritz in finale – Jannik ha parlato degli aspetti del suo gioco da migliorare. Qualcosa che Roddick ha descritto come "intimidatorio". "Ho sentito Sinner dire di se stesso ‘non colpisco così bene al volo'. Tutto quello di cui ha parlato dopo lo US Open è stato il processo di crescita e di come non vede l'ora di tornare a lavorarci. È intimidatorio a modo suo. Sembra che sia davvero poco stressato", ha concluso un Andy più che mai ammirato dal nostro fuoriclasse.