Roddick attacca Kyrgios: “È un ipocrita”. E tira fuori l’aggressione di Nick alla sua ex fidanzata
"Kyrgios è ridicolo". E ancora: "È un ipocrita". Andy Roddick ci va giù pesante sul tennista australiano, attaccato senza mezzi termini per le sue continue dichiarazioni al veleno su Jannik Sinner e la positività al doping non sanzionata, ma anche per il suo recente post che – per colpire il campione azzurro – ha tirato in mezzo il figlio di Lleyton Hewitt, il 16enne Cruz, che si era allenato con Sinner in Australia. Per argomentare sull'ipocrisia di Kyrgios, Roddick ha citato la sua aggressione all'ex fidanzata, ammessa dallo stesso 29enne di Canberra.
La scorsa settimana Kyrgios ha attaccato Cruz Hewitt dopo che il ragazzo ha pubblicato una foto dell'allenamento con Sinner. Nick ha postato una serie di commenti: "Ti amo Cruz ma questa è una follia", "Pensavo fossimo fratelli" e "Post dopato" con l'emoji di un ago. Messaggi che hanno provocato reazioni critiche, cui l'australiano ha risposto sostenendo che solo un "idiota" non avrebbe capito che lui e il giovane Hewitt sono amici e che si trattava solo di "uno scambio di battute", e ancora "uno scherzo". Insomma, Kyrgios invitava tutti a contestualizzare le sue parole.
L'attacco di Andy Roddick a Nick Kyrgios: "Vive per i like, è un ipocrita"
Roddick, che nel corso degli anni ha avuto un rapporto travagliato con Kyrgios, ha definito nella circostanza il suo comportamento "ridicolo". "A questo punto è un influencer del tennis. Vive per i like, vive nella sezione commenti – ha detto il 42enne ex numero uno al mondo nel suo podcast ‘Served with Andy Roddick' – Quello che non mi piace è l'ipocrisia con cui sceglie e seleziona il momento ‘giusto' per esprimere giudizi sugli altri, mentre allo stesso tempo vuole che tu comprenda il contesto dei suoi commenti, l'ultimo dei quali è quello nei confronti di Cruz Hewitt, che si è allenato con Jannik Sinner".
"Kyrgios è stato il critico più esplicito di Sinner subito dopo il suo test antidoping fallito – ha continuato Roddick – Cruz Hewitt ha 16 anni, è figlio di Lleyton, l'avversario più duro con cui abbia mai giocato in vita mia, e può allenarsi con un ragazzo che è il numero uno al mondo, è una cosa importante. Immaginate di essere un uomo di quasi 30 anni, che entra nei commenti di un 16enne che si allena col numero uno al mondo. Sia che pensi che Sinner sia colpevole o meno, è comunque un momento in cui puoi farlo. È un grande momento, posti semplicemente una foto e poi vedi questo tizio nei commenti parlare solo di sé: ‘Pensavo fossimo fratelli'. Tutta la sua difesa è stata fatta dicendo che era uno scherzo. La mancanza di consapevolezza che ha nel portare i troll e tutto il peggio del tifo tennistico nei commenti di un 16enne è ridicola".
Un atteggiamento ipocrita che Roddick ha poi ulteriormente argomentato tirando in ballo il fatto che Kyrgios si sia dichiarato colpevole di aver aggredito la sua ex fidanzata Chiara Passari nel 2021, spingendola a terra. L'australiano in quel frangente aveva affermato di non essere "in un buon momento" e di aver "reagito a una situazione difficile in un modo di cui mi pento profondamente".
"Quando ci sono momenti nella vita che non sono dei migliori – ha attaccato Roddick – quando ti dichiari colpevole di aver aggredito fisicamente la tua ragazza, ma vuoi che la gente capisca il contesto… Volevi che le persone capissero il momento storico della tua vita, il che non rendeva tutto ciò accettabile, ma che almeno passasse il messaggio ‘questo non sono, questo non è quello che faccio, non sono un abusatore, anche se mi dichiaro colpevole di abusi'".
Roddick ha continuato dicendo che Kyrgios si è lamentato dei problemi di salute mentale e del bullismo online che lo riguardano, ma non si rende conto di avere comportamenti simili con il suo comportamento: "È semplicemente ipocrita. È puramente ipocrita".
Dal canto suo, il campione statunitense ha un'opinione molto diversa rispetto a Kyrgios sulle positività di Sinner e di Iga Swiatek (anche lei oggetto di accuse durissime di Nick). Roddick ha affermato che "non si tratta nemmeno di doping, solo di sostanze contaminate e di test su miliardesimi di grammo. Alcuni giocatori twittano su questi campioni che entreranno nella Hall of Fame, quando non hanno mai messo in fila due giorni buoni di lavoro in vita loro".