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Rivoluzione a Roma: Internazionali d’Italia in stile Slam, potrebbero durare due settimane

La rivoluzione in atto nel calendario del tennis porterebbe il Master 1000 di Roma a durare due settimane. A partire dal 2023 si allargherà il tabellone, aumenterà il montepremi e il pubblico avrà più giorni per godersi lo spettacolo. Ai primi di ottobre si attende la decisione ufficiale del Board Atp. Intanto la Federtennis esulta e auspica la tanto attesa ristrutturazione del campo centrale del Foro Italico con un tetto coperto.
A cura di Andrea Lucia
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Non è ancora ufficiale ma molto probabilmente dal 2023 il Masters 1000 di Roma passerà da otto a dodici giorni di torneo. Il Board dell'Atp ha votato una prima risoluzione nell'ambito di un piano strategico per modificare il calendario annuale del tennis. Per la decisione ufficiale bisognerà attendere l'ultima votazione, che avrà luogo i primi giorni di ottobre, ma tutto fa pensare ad un esito positivo. "La notizia che aspettavamo, e per la quale abbiamo lavorato da dieci anni" ha commentato entusiasta Angelo Binaghi, presidente della Federtennis. "È la classica novità che dovrebbe far felici tutti: i giocatori, gli organizzatori e gli appassionati. Questo significa che tutto avrà un upgrade: ci sarà un miglioramento in ogni ambito, dal montepremi per i tennisti agli incassi per il torneo, e più giorni di spettacolo per il pubblico".

Il Foro Italico, teatro del torneo italiano da oltre 50 anni, non avrà bisogno di lavori di ristrutturazione, sebbene il campo centrale sia utilizzato in regime di deroga perché può contenere soltanto diecimila spettatori su un minimo previsto di dodicimila. Vincoli ambientali e urbanistici hanno sempre bloccato le ipotesi di ampliamento ma stavolta la novità del tetto coperto potrebbe diventare realtà. È una richiesta auspicata da tempo e chissà che le imminenti elezioni amministrative nella capitale, con il possibile insediamento di nuova giunta, possano smuovere la situazione. Binaghi è intervenuto anche a tal proposito: "Possiamo solo auspicare, a questo punto, che ci sia un salto di qualità con la copertura del campo principale, una soluzione che consentirebbe in caso di pioggia lo svolgimento dei match principali e renderebbe felici anche le televisioni. Sarebbe la ciliegina sulla torta nella direzione di un ammodernamento che in altre capitali europee è già avvenuto da tempo".

Il progetto di Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp, l'associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis maschile di tutto il mondo, è di vendere in un pacchetto unico i diritti tv dei tornei, per incassare di più e rendere fruibile il prodotto tennis su una sola piattaforma. Si tratta di un piano strategico su cui l’organo di governance del tennis maschile sta lavorando da 18 mesi.

Attualmente i tornei Masters 1000, quelli di livello appena inferiore agli Slam, sono 9 (Indian Wells, Miami, Monte Carlo, Madrid, Roma, Cincinnati, Open del Canada, Shangai e Parigi Bercy) e solamente i primi due durano due settimane. L'obiettivo è allungare il calendario anche degli altri, ad eccezione di Monte Carlo e Bercy. Questa rivoluzione porterà ad altre novità: i top player entreranno in campo già la prima settimana, il tabellone sarà allargato a 96 giocatori, quasi come un Slam, e il montepremi salirà dagli attuali 62,5 milioni dollari a 76,4 e con ulteriori aumenti (+2,5%) negli anni a seguire. Ma non solo. Il bonus di fine anno derivante dai Masters 1000 passerà da 11,5 milioni di dollari (9,8 milioni di euro) a 15,5 milioni di dollari (13,2 milioni di euro) per arrivare a 18,4 milioni di dollari (15,6 milioni di euro) nel 2030. Sarà diviso tra trenta giocatori (attualmente sono 12). Aumenteranno anche gli ATP 500, dai 13 attuali a 16.

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