Quanto ha guadagnato Sinner fino a oggi: il suo patrimonio ha raggiunto una cifra mostruosa
Jannik Sinner è la stella del tennis e dello sport italiano nel 2023. La crescita esponenziale dei risultati ottenuti in campo (esaltanti le vittorie con Djokovic e l'effetto trascinatore in Coppa Davis) va di pari passo all'aumento dei guadagni che alimentano il patrimonio del campione alto-atesino al netto dei contratti di sponsorizzazione per il valore del suo testimonial.
Nel Ranking Atp è il numero 4 al mondo ma s'è già tolto la soddisfazione di aver battuto tutti quelli che gli sono davanti: oltre a Nole, si sono inchinati a lui il russo Medvedev (avversario ostico e storico) e lo spagnolo Alcaraz. Successi che hanno acceso su di lui la luce dei riflettori e degli sponsor che hanno scelto di legare il loro brand all'immagine del ragazzo di 22 anni che al talento mescola sacrifici e duri allenamenti. Non c'è pubblicità migliore in questo momento che avere il volto da bravo giovanotto, senza grilli per la testa, educato e posato affiancato al proprio marchio.
Vincere aiuta a vincere, recita un vecchio adagio. Ma anche a mettere da parte una fortuna. C'è un dato che fotografa l'exploit di Sinner: nel giro di 4/5 anni, dal 2019 a oggi, è passato dagli appena 20 mila euro raccolti sulle differenti superfici agli 8,3 milioni di euro attuali, un conteggio fenomenale che ha avuto grande impulso nella parte finale di stagione grazie all'ottimo percorso nelle Atp Finals di Torino e, ciliegina sulla torta, con il trionfo in Davis a Malaga arrivato dopo aver costretto il numero uno serbo a chinare il capo per due volte nel giro di poche ore in semifinale (nel singolo e nel doppio) e schiantato l'Australia nella sfida valsa un titolo che in Italia mancava da 47 anni.
Anno d'oro per Sinner, lo dicono anche le cifre. Calcolatrice alla mano, per dare un senso alle proporzioni di grandezza economica menzionate si può partire da ciò che è reso noto dal sito ufficiale Atp che, nel fare i conti in tasca all'italiano, cita il prize money complessivo di quest'anno: 8.298.379 dollari, ovvero circa 7,6 milioni di euro. Un tesoretto che ammonta a più di quanto ottenuto finora in carriera (14.936.562 dollari nel complesso, che in euro fanno 13,7 milioni e rotti).
La maggior parte degli introiti sono il frutto del rendimento (quasi) perfetto che lo ha reso protagonista in tornei con un montepremi ragguardevole. È il caso delle Atp Finals di Torino dove, battuto solo da Djokovic in finale, ha incassato 2.380.000 euro (circa 2,6 milioni in dollari). E più ancora dell'importo rastrellato in Andalusia, grazie al successo in Coppa Davis: 732 mila euro, considerando che il bonus da 3,6 milioni di euro appannaggio degli azzurri andava ripartito con Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli. Una fetta di guadagni che va a completare la torta da 8,3 milioni di euro che fa riferimento ‘solo' al campo.
C'è ancora un'altra quota che va presa in esame. E spiega perché in pochi anni Sinner è riuscito ad accumulare una discreta fortuna. La voce consistente riguarda agli accordi con i marchi, ai diritti d'immagine e ai contratti di sponsorizzazione che hanno alzato verso l'alto l'asticella delle risorse.
Nel 2022 la Nike ha chiuso un'accordo decennale con l'alto-atesino (150 milioni di euro, 15 all'anno): è questa la partnership più ‘generosa' di cui beneficia Jannik ma nel suo portafoglio figurano anche altre firme prestigiose come Rolex e Head oppure l'istituto finanziario Intesa San Paolo, aziende come Lavazza, Fastweb, Parmigiano Reggiano, Alfa Romeo, Technogym, Pigna, Panini. Sono circa 5 i milioni di euro che affluiscono nel fiume principale di introiti.
Venti milioni di euro e forse anche più visto che nel libro mastro manca il compenso preso da Gucci di cui è brand ambassador e porta con sé (come successo a Wimbledon) un borsone che non passa inosservato quanto a stile e a manifattura. Venti milioni e poco più che, sommati agli 8,3 del prize money, allarga la forbisce di guadagni fino oltre 28 milioni di euro.