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Qualcosa non torna nella squalifica di Sinner: parte dal 9 febbraio, ma c’è un video in campo del 14
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Se in Italia Jannik Sinner gode comprensibilmente di un trattamento molto protettivo da parte di addetti ai lavori, media e tifosi – essendoselo peraltro guadagnato non solo per il campione che è, ma anche per la persona che abbiamo conosciuto fuori dal campo – all'estero i toni sono decisamente diversi. Si dà ampio spazio ai commenti molto duri dei colleghi del 23enne altoatesino, si ricorda che "tra il 2019 e il 2023 38 atleti italiani sono risultati positivi al clostebol" (il Times), si citano vari casi di tennisti positivi in cui la mano della WADA sarebbe stata meno benevola ("provatelo a dirlo alla Halep", titola il Guardian). In Germania lo Zeit Online non solo riprende i dubbi degli altri tennisti, ma scova "un dettaglio che potrebbe ancora causare problemi a Sinner": si tratta di un video che mostra il numero uno al mondo allenarsi col ceco Jiri Lehecka a Doha il 14 febbraio, laddove la squalifica patteggiata con la WADA parte dal 9 febbraio. Si tratterebbe dunque di una violazione del Codice mondiale antidoping, precisamente dell'articolo 10.14.1.
Cosa dice l'articolo 10.14.1 del Codice mondiale antidoping: il divieto di allenarsi sotto squalifica
L'articolo in questione è quello che vieta al giocatore squalificato (o sospeso in via cautelare) non solo di partecipare ai tornei, ma anche di allenarsi con altri tesserati (e chiaramente Lehecka, numero 25 al mondo, lo è) e/o in strutture affiliate a una federazione nazionale o internazionale (e altrettanto chiaramente il campo che si vede nel video è quello del Qatar Open, che dunque è interdetto per un tennista sotto squalifica). La violazione di questo divieto comporta il raddoppio del periodo di sospensione.
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La nota ufficiale della WADA, diffusa nella mattina di sabato 15, spiegava che "in base ai termini dell'accordo, il Sig. Sinner sconterà il suo periodo di ineleggibilità dal 9 febbraio 2025 alle 23:59 del 4 maggio 2025 (il che include un credito di quattro giorni precedentemente scontati dall'atleta mentre era in sospensione provvisoria). In base all'articolo 10.14.2 del Codice, il Sig. Sinner può tornare all'attività di allenamento ufficiale dal 13 aprile 2025".
Quest'ultima parte – in virtù della quale Sinner potrà tornare ad allenarsi una ventina di giorni prima della fine della squalifica – è in applicazione della deroga al divieto, che consente all'atleta sospeso di "avere la facoltà di tornare ad allenarsi con un team ovvero di utilizzare gli impianti di una società o di altra organizzazione affiliata ad un firmatario del Codice WADA durante il periodo minore tra i seguenti: (1) gli ultimi due mesi del periodo di squalifica dell’Atleta, ovvero (2) l’ultimo quarto del periodo di squalifica imposto". Quest'ultimo è il caso che si applica a Sinner.
Sinner si allena con Lehecka sui campi del Qatar Open dopo l'inizio della sua squalifica: il video postato dal ceco
Dunque, riassumendo: Sinner è stato squalificato dal 9 febbraio al 4 maggio e fino al 13 aprile non potrà allenarsi, se non organizzandosi privatamente in maniera da non violare il divieto, ovvero con sparring non tesserati e in strutture non affiliate (da qui l'ipotesi Dubai, dove ce n'è una di alto livello che fa al caso suo). Qualora Jannik violasse il divieto, sarebbe stangato con l'estensione della squalifica da 3 a 6 mesi. Il video pubblicato sul profilo Instagram ufficiale di Lehecka venerdì 14 febbraio mostra chiaramente Sinner allenarsi col tennista ceco a Doha quello stesso giorno o appena prima, comunque sicuramente oltre domenica 9, visto che i tennisti sono arrivati solo la scorsa settimana in Qatar per preparare il torneo che si disputa in quella attuale.
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Perché Sinner non rischia nulla: cosa è successo venerdì 14 febbraio
Con le informazioni a disposizione e un po' di buon senso, si può ricostruire come siano andate le cose e perché Sinner non rischia nulla, anche se sembra avere oggettivamente violato il divieto di allenarsi sotto squalifica del Codice mondiale antidoping. Lo stesso Zeit racconta che a quanto gli risulta l'accordo tra Jannik e la WADA è stato concluso con un preavviso molto breve: soltanto nel corso della giornata di venerdì è diventato chiaro che si sarebbe potuto chiudere il patteggiamento in maniera soddisfacente per tutte le parti. Lo stesso Sinner ne sarebbe rimasto sorpreso: evidentemente il suo team legale era al lavoro, mentre lui si allenava pensando di partecipare al torneo.
L'altoatesino si trovava già a Doha per allenarsi in vista dell'ATP 500 in programma questa settimana e dunque è coerente che lo abbia fatto fino all'ultimo momento – inclusa la sessione dello stesso venerdì con Lehecka – prima di sapere che era stato chiuso l'accordo con la WADA. A quel punto, secondo le informazioni del giornale tedesco, Sinner si sarebbe recato personalmente dal direttore del torneo per informarlo dell'accordo e della sua partenza (qui sotto l'annuncio del forfait da parte della Federtennis qatariota). La mattina dopo è arrivato il comunicato ufficiale della WADA che ha annunciato l'accordo e la squalifica.
L'accordo tra Sinner e la WADA non poteva non tenere conto di quanto accaduto tra il 9 e il 14
È chiaro, ed è un motivo per cui molti (incluso il sindacato fondato da Djokovic) hanno parlato di un "accordo su misura" per Sinner, che la data di inizio della squalifica fissata al 9 febbraio è stata un punto decisivo perché il campione azzurro accettasse di sottoscrivere il patteggiamento e lo ritenesse soddisfacente anche per lui, visto che in questo modo la scadenza della sospensione posta alla mezzanotte tra 4 e 5 maggio gli consentirà di partecipare agli Internazionali di Roma che iniziano il 7 maggio, oltre che poi al Roland Garros.
Così come era chiaro per tutte le parti in causa, WADA in primis, che sottoscrivere il 14 una squalifica facendola iniziare il 9 non poteva rendere sanzionabile quanto avvenuto prima, ovvero tra il 9 e il 14, visto che lo stesso Sinner era all'oscuro della chiusura e non poteva avere doti di preveggenza. Jannik si stava semplicemente allenando in buona fede per il torneo di Doha cui era iscritto e al quale pensava di partecipare: nulla gli impediva in quel momento di allenarsi e di giocare tornei, fino all'udienza davanti al TAS, originariamente prevista per il 16 e 17 aprile e poi cancellata per il ritiro del ricorso da parte della stessa WADA.
Lo Zeit Online parla di "affare perfetto", spiegando che "l'accordo sembra conveniente per entrambe le parti, perché entrambe possono salvare la faccia. La WADA può imporre una squalifica, Sinner sconta la squalifica senza perdere nessuno dei tornei più importanti". Ma come abbiamo visto, non c'è "nessun dettaglio che potrebbe ancora causare problemi a Sinner": solo qualcuno in cortocircuito logico e legale potrebbe sanzionare un atleta per qualcosa che in quel momento non gli era stato ancora vietato. L'aver collocato l'inizio della sospensione di Sinner al 9 febbraio – evidentemente venendo incontro alle richieste del campione per giocare a Roma – non poteva non tenere conto delle conseguenze in termini di quanto avvenuto tra il 9 e il 14, ‘sanando' il tutto. D'altra parte è ovvio che nessuna persona senziente avrebbe accettato di sottoscrivere qualcosa che sapeva di avere già violato, mettendosi a rischio del raddoppio della squalifica.