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Roland Garros

Pietrangeli strappa l’etichetta di invidioso su Sinner: “Lo premio anche in carrozzella”

L’ex campione di tennis ha un cruccio: essere frainteso ogni volta che parla di Sinner. “Ma quale gelosia! Adesso mi chiedo gli odiatori cosa inventeranno su di me”.
A cura di Maurizio De Santis
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Jannik Sinner è il nuovo numero uno al mondo del tennis. Il ritiro dal Roland Garros per infortunio ha costretto Novak Djokovic ad abdicare, lasciando lo scettro al ragazzo che un po' di anni fa gli chiedeva una foto ricordo e oggi ne raccoglie lo scettro. Lo ha meritato sul campo, considerato quanto accaduto in quest'ultimo anno durante il quale spicca la vittoria agli Australian Open contro il serbo e il filotto di successi con quelli che gli erano davanti in classifica (Medvedev).

"Jannik è il futuro, ma anche il presente del tennis", disse Novak nel 2021 che per piegare l'azzurro a Monte Carlo diede il meglio di sé. Non era una frase di circostanza ma sentore di quel che sarebbe potuto accadere perché aveva già letto il futuro.

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È nel solco del "bastava guardarlo" di Adriano Panatta mescolato al culto del lavoro e del sacrificio che hanno fatto dell'alto-atesino un campione. "Non c'è casualità né predestinazione" ma solo continuità e attenzione nel lavoro di preparazione, è il concetto espresso dall'ex tennista sul Corriere della Sera.

Non c'è trucco, né inganno né alcuna forma d'invidia nei confronti. Lo ribadisce Nicola Pietrangeli, spesso finito al centro delle cronache per le riflessioni su Sinner che lo hanno iscritto in calce al novero di coloro che un po' sembrano soffrire della sindrome del giovanotto che "ammazza (metaforicamente) il padre" per diventare adulto, stringere forte tra le mani la vita e il futuro.

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"Non l'ha fatto battendo Djokovic", è la frase che gli ha attaccato addosso (di nuovo) l'etichetta di brontolone e anche un po' rosicone. Oggi 90enne, l'icona del tennis italiano la strappa con forza.

"Ma quel gelosia!, Jannik si è meritato questo risultato. Gli va solo detto bravo", chiarisce Pietrangeli a Repubblica. "Non posso provare che gioia per lui e fargli complimenti sinceri. Adesso mi chiedo gli odiatori cosa inventeranno su di me".

La questione è sempre la stessa: le sue parole su Sinner vengono spesso fraintese, interpretate male, messe in controluce e scomposte dando loro un significato diverso da quello che è il suo pensiero effettivo.

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In buona sostanza, lo fanno passare per quello che non è (geloso). "Mi spiace che le cose dette, anche in maniera scherzosa, siano state equivocate. C'è sempre qualcuno che spunta fuori ed è pronto a darmi addosso".

Sinner è arrivato lassù, più in alto di tutti. Motivo d'orgoglio per sé e per lo sport italiano. Oltre quel monte il confine, oltre il confine chissà. "E se vince il Roland Garros, io sarò lì per premiarlo. Anche a costo di farlo in carrozzella". Oltre quel monte la casa di Sinner.

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