Perde il tie-break del 5° set a Wimbledon per una penalità e non lascia più il campo per lo stupore
C'è modo e modo di perdere. Perdere in un torneo del Grande Slam al tie-break del quinto set brucia e non poco. Ma perdere nel set decisivo al tie-break per aver subito un penalty point dopo aver lanciato una pallina fuori dal campo è qualcosa di unico. E sicuramente passerà una notte insonne lo spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina.
Nella parte alta del tabellone c'è un ‘buco'. Perché le teste di serie che presidiavano il quarto di finale Ruud e Hurkacz sono state eliminate. Il polacco è uscito subito, a sorpresa, per mano di Davidovich-Fokina, giustiziere di Djokovic a Montecarlo, che ha vinto al tie-break del quinto set. Per lo spagnolo, che ha origini russe, c'è stata una grande battaglia anche nel secondo turno. Pure contro il ceco Jiri Vesely Davidovich-Fokina si è giocato tutto al tie-break del quinto set.
Un'autentica battaglia. 6-3 Vesely, poi 7-5 7-6 per lo spagnolo, altro 6-3 per Vesely. Si decide tutto al tie-break, che è equilibratissimo. Sull'8-7 per il mancino ceco, Davidovich ha la chance di riagganciare l'avversario, ma commette un errore. Sbaglia un colpo semplice ed è 9-7 per Vesely, che ottiene così due matchpoint. Lo spagnolo si infuria e d'istinto prende la pallina che un raccattapalle gli ha passato e la tira fuori dal campo.
In quel momento non pensa che la sua partita è finita. Ma l'arbitro è inflessibile. Quel gesto vale una penalità. Poco prima Davidovich-Fokina aveva subito un warning per aver usato un linguaggio osceno. Il secondo cartellino giallo nel tennis produce un punto di penalità. L'arbitro è inflessibile. Sa benissimo che agendo in quel modo la partita finisce, ed è così. Davidovich-Fokina è sbigottito, protesta, ma accetta suo malgrado.
Jiri Vesely passa ai sedicesimi, Davidovich-Fokina è fuori e soprattutto resta seduto sulla sedia per un bel po', a partita finita. Un'immagine triste del solitario spagnolo, che in modo paradossale è fuori dal torneo di Wimbledon.