Perché Sinner non andrà a Sanremo da Amadeus: cosa farà in quei giorni
L'unico palcoscenico sul quale Jannik Sinner si trova a suo agio è il campo, sia d'allenamento oppure dei match. Ecco perché, sia pure molto lusingato, ha rifiutato l'incito di Amadeus di partecipare al Festival di Sanremo 2024. Fare passerella all'Ariston e piazzarsi sotto la luce dei riflettori, dinanzi a milioni di italiani, accolto con gli onori che si riservano agli ‘eroi della patria' per la grande impresa realizzata in Coppa Davis con l'Italia e agli Australian Open (primo slam vinto in carriera e primo conquistato da un italiano 48 anni dopo Panatta), non è abbastanza per persuaderlo.
Lui è fatto così, lo ha ripetuto anche in occasione della conferenza stampa nella sede della Federtennis a Roma. "Sanremo è un bellissimo evento ma non posso fermarmi. Lo seguitò e farò il tifo da casa. In quei giorni sarò impegnato nella preparazione per i prossimi obiettivi". È per questa ragione che ha deciso di cancellare dal calendario dei tornei l'Atp di Marsiglia: per gli organizzatori è stata sicuramente una brutta notizia, per il giocatore è il suo staff è stata una decisione ponderata in previsione di altre tappe del circuito più importanti e che mettono in palio punti preziosi da difendere e altri da mette al sicuro per migliorare il proprio ranking.
Sinner tornerà in campo per il Master 500 di Rotterdam (dal 12 al 18, in Olanda). Nel frattempo le canzoni del Festival lo accompagneranno in sottofondo con buona pace dello stesso Amadeus che gli aveva rivolto un invito sincero, accorato credendo d'interpretare il desiderio di milioni di connazionali. "Sanremo deve includere non deve dividere – le parole del conduttore nei giorni in cui s'è sollevato il polverone intorno all'opportunità che il giocatore fosse presente nella Città dei Fiori -. La cosa importante è la tua serenità e la tua tranquillità e naturalmente non volevo metterti in imbarazzo. È importante che tu ti dedichi al tennis".
C'è ancora una sfumatura del carattere di Sinner che ne traccia i contorni della sensibilità e aggiunge un altro elemento di chiarezza sul diniego di andare al Festival. L'uomo e il campione sono la stessa persona quando, con altrettanta naturalezza, parla del mancato viaggio verso il paese natale in Val Pusteria. "Se non mi sono diretto subito lì è per il momento difficile che vive la mia comunità. Pochi giorni fa c'è stato un incidente, due bambini e la madre sono morti. Non era il caso di fare una festa". Come avrebbe mai potuto pensare di salire in passerella all'Ariston? Anche per questo, oltre all'indole, ha detto no.
Sinner ha messo la carriera (e quel che comporta in termini di sacrifici personali per gli allenamenti e il regime da seguire in collaborazione col suo staff) al centro della sua vita. E ha fatto valutazioni meditate: dopo la parentesi sul cemento indoor si concentrerà sugli appuntamenti dei due prestigiosi Master 1000 americani in programma a marzo, che si giocheranno a Indian Wells e a Miami. Un antipasto robusto rispetto alla data cerchiata in rosso a maggio, quando dal 6 al 19 andranno in scena gli Open d'Italia al Foro Italico. Per quelli ci sarà tempo, meglio non andare troppo oltre con la fantasia. E Jannik non è tipo che "se la suona e se la canta".