Perché Sinner è scoppiato a ridere durante l’intervista alle ATP Finals: guardava un punto preciso
Non sono passate inosservate le risate di Jannik Sinner durante l'intervista post vittoria contro Medvedev alle Finals. Inizialmente imbarazzato quasi dai cori a ripetizione del pubblico in visibilio, poi il numero uno del mondo ha fatto un po' di fatica per recuperare la serietà di fronte al suo interlocutore Diego Nargiso. È un momento molto positivo per l'azzurro che sembra aver ritrovato anche un po' di serenità dopo mesi difficili, per le note vicende legate al caso Clostebol.
Jannik Sinner ride durante l'intervista dopo la vittoria su Medvedev alle Finals
Ma qual era il motivo dell'ilarità di Jannik Sinner? Probabilmente, anche a giudicare dalla direzione del suo sguardo potrebbe essere stato coach Vagnozzi a dirgli qualcosa di simpatico. Ecco allora che il tennista italiano ha dovuto aspettare un po' per riprendere le redini del discorso e poter parlare normalmente e rispondere alle domande di Nargiso. Non lo ha aiutato anche l'atteggiamento dei tifosi, che hanno quasi cercato inizialmente scherzosamente di sorprenderlo continuando a mostrare a gran voce il loro affetto smisurato.
Non è la prima volta che Sinner si lascia andare alle risate, il precedente con Sonego
Si è ripetuto dunque un copione già visto. Quale? Quello andato in scena in occasione della visita dei tennisti italiani al presidente della Repubblica Mattarella per celebrare la vittoria della Coppa Davis. In quell'occasione Sinner fece l'errore di incrociare lo sguardo con Lorenzo Sonego, e allora ecco le risate che condizionarono l'inizio del suo intervento al microfono davanti alle istituzioni italiane. Una scenetta davvero simpatica che ora si è riproposta.
Sinner ha ritrovato il sorriso
Possiamo dire dunque che Sinner ha ritrovato la voglia di sorridere che aveva un po' messo da parte. Prima quando ormai più di un anno fa ammise davanti alle telecamere di non riuscire quasi più a divertirsi, anche alla luce di alcune difficoltà in campo. E poi, come svelato di recente, per le conseguenze della vicenda relativa alla contaminazione al Clostebol. Una spada di Damocle che l'azzurro dovrà mantenere ancora a lungo, fino a quando non arriverà il verdetto del TAS sul ricorso WADA. Per ora però giusto concentrarsi sul campo, che è la sua isola felice.