Perché Sinner a Miami usa un ventilatore per asciugare la racchetta mentre gli altri le distruggono
Jannik Sinner a Miami non ha fatto parlare di sé solo per i risultati, ma anche per l'eccezionale attenzione ai dettagli. Il tennista italiano che in semifinale affronterà Medvedev, si è contraddistinto per una situazione curiosa durante i cambi campo della sfida contro Machac. Non è sfuggito infatti come Sinner abbia ripetutamente posizionato la sua racchetta su un ventilatore.
La racchetta di Sinner sul ventilatore a Miami durante le pause
Durante le pause sui giochi dispari dunque Sinner, nell'accomodarsi nella sua panchina, ha chiesto agli addetti ai lavori con l'ok del giudice di sedia, la possibilità di disporre di un ventilatore. Quando il raccattapalle gli ha avvicinato l'oggetto, ecco che il giocatore testa di serie numero due del tabellone, vi ha appoggiato la racchetta: testa sul cemento e manico verso l'alto proprio in direzione della parte con il maggior passaggio di aria. Una scena tutt'altro che usuale durante una partita di tennis.
Perché Sinner poggia la racchetta sul ventilatore
Perché Sinner poggia la racchetta su un ventilatore, mentre lui si rifocilla prima di rientrare in campo? Si tratta di una soluzione per cercare di combattere l'umidità. Jannik infatti in questo modo modo prova a far asciugare, grazie all'arrivo dell'aria, il manico della racchetta e in particolare il grip che è a contatto con la mano. Infatti il tennista italiano, ha girato e rigirato l'attrezzo per provare ad ottenere il risultato con uniformità asciugandosi contemporaneamente mani e corpo gli asciugamani del torneo. Tutto è legato all'umidità eccezionale con cui i giocatori, e Sinner, stanno facendo i conti al Miami Open. Ecco allora che Sinner si è ingegnato per questo tipo di soluzione che può dunque evitare la perdita di controllo del manico.
La racchetta infatti proprio in virtù del grip bagnato a causa del sudore, potrebbe rischiare di scivolare via durante un punto. Una situazione che alla luce della posta in palio potrebbe costargli carissimo. Nei giorni scorsi lo stesso Sinner aveva sottolineato le difficoltà ambientali del Masters 1000 americano: "Naturalmente, come in tanti tornei, il campo centrale è diverso dagli altri campi. Rispetto a Indian Wells qui c'è molta più umidità e con il vento diventa difficile giocare. Ma in generale ho già dimostrato che questo è un campo che mi piace".
Insomma al contrario di tanti colleghi, che in momenti di difficoltà sfogano la loro frustrazione con la racchetta, Sinner unisce l'utile al dilettevole. Rispetto massimo per l'attrezzo, ma anche la necessità di trovare il modo per non correre il rischio di perdere punti importanti.