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Perché questo momento critico ha cambiato la storia di Sinner, di Djokovic e del tennis mondiale

C’è un momento che segna il cambio di status di Jannik Sinner: è quello in cui ha evitato la sconfitta con Djokovic in Coppa Davis. Da quel 5-4 0-40 l’italiano ha giocato sei set con Djokovic e non gli ha concesso nemmeno una palla break.
A cura di Alessio Morra
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Jannik Sinner ha vinto pure il torneo di Shanghai, in Cina ha conquistato il settimo titolo stagionale e ci è riuscito battendo in due set Novak Djokovic, che in finale si è arreso ed ha perso il punteggio di 7-6 6-3. L'italiano ha confermato ancora una volta di essere il miglior giocatore al mondo ed è stato implacabile al servizio non concedendo nemmeno una palla break a Djokovic, che ancora una volta resta a secco di breakpoint contro Sinner. E il dato è veramente impressionante.

In Italia-Serbia di Davis cambia il destino di Sinner e Djokovic

Nella carriera di ogni grande sportivo ci sono dei momenti in cui si capisce che il proprio status, il proprio livello cambia. Capita anche nella vita di tutti noi. C'è un break. Una rottura che permette al campione di capire di aver fatto il salto. O di aver perso l'ultimo treno (in negativo). Nella semifinale di Coppa Davis 2023 tra Italia e Serbia c'è stato un momento che è passato, già, alla storia del tennis. Sinner e Djokovic sono in campo. La Serbia è 1-0. Se Djokovic vince è finale. L'allora numero 1 sul 5-4 del terzo e decisivo set si porta sullo 0-40. Sono tre palle-break, ma in realtà sono tre matchpoint. La sconfitta sembra a un passo per Jannik, che invece le annulla tutte e dopo poco batte Djokovic, 1-1. Poi l'Italia vince anche il doppio e il giorno seguente conquista per la seconda volta la Coppa Davis.

Jannik ha vinto poi pure agli Australian Open con Djokovic

Sinner da quel momento in poi diventa (quasi) imbattibile. Jannik e Novak si ritrovano pochi mesi dopo nelle semifinali degli Australian Open. Sinner gioca in modo mostruoso. I primi due set finiscono 6-1 6-2. Djokovic nel terzo regge e lo vince al tie-break, prima di perdere al quarto: Jannik vola in finale, che vincerà contro Medvedev. Quattro set e nemmeno una palla break concessa al serbo, che all'epoca era ancora il numero 1 del mondo.

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Il tris a Shanghai, Sinner batte ancora Djokovic

Poi non si sono ritrovati più. Jannik ha sfidato tre volte Alcaraz, ha battuto un mare di volte Medvedev e ha steso tutti i suoi rivali canonici. A Shanghai si sono ritrovati in finale Sinner e Djokovic. La prima sfida dopo quasi sette mesi. Stavolta con l'azzurro al numero 1.

Novak ha giocato bene, soprattutto nel primo set, ha dato il massimo, rispetto a quanto poteva, ha servito per primo, è stato sempre avanti e sul 5-4 in suo favore si è portato sullo 0-30 sul servizio dell'avversario. Era a due punti dal set e in odore di palla break, che non ha avuto nemmeno in quel game. Si va al tie-break, lo vince Sinner giocando davvero bene. Il secondo è una cavalcata, un solo break ed è fatta per Jannik che si impone 7-6 6-3.

Nemmeno una palla break per Djokovic, pure questa volta. Dopo la partita c'è uno scambio di complimentitra i due, molto elegante. Chiaramente, il dato che salta all'occhio è che dopo quello 0-40 (4-5) della semifinale di Davis, Sinner non ha concesso più palle break a Djokovic in tutti i sei set che hanno giocato. Quel momento, quello della fase finale della sfida di Davis, diventa ancora più memorabile e rende ancora molto più chiaro il dominio nel tennis di Sinner che non solo ha battuto nelle ultime due sfide Djokovic, ma non gli ha lasciato nemmeno una palla break in sei set consecutivi.

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