Perché Musetti si è ritirato contro Djokovic: era la sua seconda volta
Lorenzo Musetti ha disputato una partita straordinaria contro Nole Djokovic. Per due ore e mezza hanno giocato alla pari, anzi l'azzurro ha giocato meglio, non a caso ha vinto due tie-break, poi la differenza l'hanno fatta l'abitudine a giocare a certi livelli e la condizione fisica del numero 1 ATP, che dei big è quello meglio preparato fisicamente (ha vinto il 70% delle partite al 5° set) è stata determinante. Così Nole ha avuto gioco facile contro Musetti che oggi ha disputato appena la sua seconda partita al quinto, la seconda in appena tre giorni.
Ha mostrato tutte le sue qualità nei primi due set Musetti che ha fatto vedere che il suo è già adesso uno dei migliori rovesci del circuito, la classe è cristallina, la ‘Veronica' fatta vedere nel finire del primo set è d'alta scuola. Ma dopo aver deliziato nei primi due set di fatto in campo l'italiano non c'è stato più. Djokovic si è fermato, è andato ai box e quando è tornato ha lasciato le briciole al baby talento: 16 game vinti contro uno. Nessuno forse si aspettava un crollo del genere ma la condizione fisica è stata determinante e la differenza l'ha fatta l'abitudine a giocare partite così lunghe. Il tennis tre su cinque è uno sport diverso. Musetti ha vissuto il suo primo Slam al Roland Garros e ha dovuto fare i conti con la disabitudine a giocare match così lunghi.
Il tennista di Carrara ha superato i primi due turni agevolmentebattendo Goffin e Nishioka in tre set, poi ha vissuto un derby con Marco Cecchinato molto intenso. Musetti si è imposto in cinque set e quella partita non la dimenticherà mai. Perché quell'incontro è stato il primo al quinto per lui. E viverne due nell'arco di tre giorni era onestamente molto difficile da gestire. Va da sé che dopo due set giocati a un'elevatissima intensità è arrivato il conto da pagare. Spiace per la sconfitta, ma una sconfitta come questa fa parte di un percorso di crescita importante, quel percorso che Musetti ha già intrapreso e che porterà l'azzurro a essere pronto anche fisicamente la prossima volta che disputerà una partita così importante con uno dei big in un torneo del Grande Slam.