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Perché Medvedev perde 750 punti e ‘regala’ a Sinner il terzo posto nel Ranking ATP

Quali sono i calcoli che determinano questa situazione in favore del campione italiano? Perché il russo si trova in questa condizione così penalizzante? Il motivo è nel sistema di attribuzione e difesa del punteggio.
A cura di Maurizio De Santis
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Un tesoretto di 750 punti messi in scatola, incartata e ornata con un fiocco. Daniil Medvedev li ha serviti su un piatto d'argento a Jannik Sinner che presto lo scalzerà dal podio del Ranking Atp. Dietro Novak Dojokovic e Carlos Alcaraz ci sarà l'italiano che il russo l'ha sconfitto e annichilito nella finale degli Australian Open, al punto da costringerlo alla rinuncia ai tornei di Rotterdam e Doha. Due decisioni necessarie per ristabilirsi sia dal punto di vista emotivo sia fisico, che gli costeranno care. "Il mio corpo non è pronto", aveva spiegato così la sua decisione di dare forfait e prendersi una pausa dopo il percorso sfiancante culminato con la sconfitta subita in rimonta nel big match di Melbourne.

Ecco perché nel giro di un paio di settimane Medvedev subirà una sforbiciata in classifica e, complice l'eventuale trionfo in Olanda, l'italiano salirà con certezza di un altro gradino nella graduatoria iridata. Non dovesse arrivare la vittoria a Rotterdam, la combinazione dei punteggi e degli impegni in calendario (l'assenza a Doha del russo avrà un peso determinante) fa sì che a Sinner basti anche solo arrivare in finale a Rotterdam per diventare il numero 3 al mondo a partire dalla settimana successiva.

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Quali sono i calcoli che determinano questa situazione? La doppia mancata partecipazione taglia di 750 punti lo score di Medvedev (500 + 250 tra Rotterdam e Doha) che a fine mese si ritroverà a quota 8015. Quanto a Sinner, arrivare a giocarsi il titolo in Olanda (qualificazione in finale) gli vale 330 punti e un balzo in classifica a 8100, se addirittura alza il trofeo alza l'asticella fino a 8270 e allarga il solco con il russo.

Perché Medvedev si trova in questa condizione così penalizzante? Aver vinto lo ha messo nei guai. Può sembrare un paradosso, eppure è così considerato il sistema di attribuzione (e salvaguardia) del punteggio. I quattro successi su cinque tornei giocati lo costringeva alla difesa dei punti conquistati l'anno scorso. Discorso differente per Sinner che si ritrova con una porzione di punti da tenere in cassaforte inferiore per essere giunto nel 2023 in finale a Rotterdam e a Miami, in semifinale a Indian Wells.

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Conto alla rovescia verso il record. Tic toc… tic toc… allo stato dei fatti, il rintocco delle lancette ne fa solo una questione di tempo poi finalmente Sinner potrà (finalmente) diventare il numero 3 al mondo. Mai nessun italiano c'era riuscito nell'era Open. Solo Nicola Pietrangeli ha raggiunto quella posizione ma è un traguardo pre Open, ovvero quando c'era una separazione netta tra tennisti professionisti e dilettanti.

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