Perché Matteo Berrettini, mai come quest’anno, può davvero vincere Wimbledon
Quando si è presentato a Wimbledon lo scorso anno Matteo Berrettini era nell'elenco degli outsider. Faceva parte di un gruppetto di tennisti che potevano ambire a un buon risultato, ma non alla vittoria finale. Finale e vittoria però sono due parole che ha conosciuto bene a Londra un anno fa. Perché in finale ci è arrivato e la vittoria non l'ha sfiorata, ma dopo aver vinto il primo set della finale con Djokovic ha iniziato a pensare al colpo grosso. Quest'anno in ogni caso ci sarebbe arrivato con uno status e con un'attenzione differente. Ma numeri alla mano Matteo è uno dei tre grandi favoriti per il successo a Wimbledon. Berrettini è finito nella parte bassa del tabellone, dal lato di Nadal, e con Rafa si è già allenato sul campo centrale.
Spesso quando c'è un atleta italiano di livello si tende a esaltarlo un po', ma in questo caso è tutto giusto quello che si dice o meglio si scrive per il tennista romano che arriva con un percorso sull'erba incredibile. Su questa superficie ha vinto 4 tornei, che sono tanti considerato che sui prati si gioca per poche settimane l'anno. Ma soprattutto ne ha vinti due in fila poche settimane fa, prima Stoccarda e poi il Queen's, in entrambi ha fatto il bis.
I numeri sono strepitosi. Se si considera che Berrettini ha vinto tre degli ultimi cinque tornei disputati sull'erba e quando ha perso lo ha fatto contro Roger Federer e Novak Djokovic, due leggende del tennis che hanno vinto rispettivamente 8 e 6 volte Wimbledon. Cioè praticamente il meglio del meglio (di questa epoca). 24 partite vinte e 2 perse sull'erba, da Wimbledon 2019 al Queen's terminato domenica scorsa.
Sono tanti i dati che testimoniano la forza di Berrettini che sull'erba ha disputato nel complesso 39 partite, ne ha vinte 33. A questo giro di boa solo John McEnroe ha un bilancio migliore (34-5). L'italiano è pari a Boris Becker (3 volte vincitore di Wimbledon e finalista in 7 occasioni complessive) ed è davanti a Nadal (32-7), Murray (31-8), Djokovic, Edberg, Sampras (29-10) Federer e Connors (28-11). Tutti loro hanno vinto Wimbledon.
Ufficialmente è la testa di serie numero 8, ma è nella terza dei favoriti con Djokovic e Nadal, che per motivi diversi non sono al cento percento. Novak ha vinto solo un torneo quest'anno (Roma), non ha giocato tornei sull'erba, sa chescivolerà in classifica e probabilmente non disputerà nemmeno gli US Open. Nadal invece torna sull'erba dopo tre anni, lo fa non essendo nemmeno al top della forma a causa dei soliti problemi al piede e gioca soprattutto perché per la prima volta nella sua vita può sognare il Grande Slam.
Per tutti questi motivi, in tanti, compreso il numero 1 ATP Medvedev, ma anche Francisco Roig, uno degli allenatori di Nadal, considerano Berrettini tra i favoritissimi per il successo a Wimbledon, con Djokovic e Nadal. Già questo è un bel traguardo. Ma Matteo dopo aver raggiunto la finale un anno fa vuole, giustamente, sognare in grande.