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Perché il ricorso di Wada contro Sinner è un atto “politico” che può rendere Jannik ancora più forte

Il ricorso al Tas della Wada sul caso Sinner potrebbe essere anche considerato un caso politico. Jannik in caso di esito positivo potrebbe uscirne decisamente più forte.
A cura di Marco Beltrami
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Il ricorso della WADA per il caso Sinner al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha rappresentato un fulmine a ciel sereno, in primis per il diretto interessato e poi anche per tutto il mondo della racchetta. La vicenda della doppia positività al Clostebol sembrava essersi chiusa con il verdetto del tribunale indipendente dell'ITIA, e invece così non è.

Questo perché WADA mette in discussione "la conclusione di nessuna colpa o negligenza". Cosa vuol dire? Il focus della vicenda è chiarire se nella fattispecie vi sia stata appunto l"assenza di colpa o negligenza" – che esclude l'applicazione di un periodo di squalifica  oppure "assenza di colpa o negligenza significativa", che potrebbe invece portare ad un periodo di stop da modulare.

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Cosa dovrà verificare il Tas dopo il ricorso della WADA sul caso Sinner

Eppure nelle 33 pagine di sentenza dell'ITIA, le tappe della vicenda erano state ricostruite in modo preciso, mettendo in evidenza le singole responsabilità anche grazie a deposizioni, pareri illustri anche di luminari ed esperti in orbita WADA. Ora la palla passa al TAS che dovrà verificare l'operato del tribunale indipendente, per capire nel dettaglio se tutto sia stato fatto nel modo corretto. In pratica bisognerà appurare se Sinner non era effettivamente nelle condizioni di poter sapere o immaginare cosa stesse accadendo oppure se non è stato abbastanza attento da fare qualcosa per evitare problemi.

Perché il ricorso della WADA al Tas può essere considerato politico

Alla luce di questo la sensazione è che la vicenda, volendo guardare il tutto in un'ottica ottimistica, sia per lo più "politica". Nonostante l'esaustiva ed esauriente sentenza, la WADA secondo questa visione delle cose ha voluto mandare un segnale forte, non lasciando cadere la cosa ma dimostrandosi pronta a scavare ulteriormente. Questo non solo alla luce della cassa di risonanza del caso Sinner, con tutti i pareri di colleghi e addetti ai lavori perplessi sulla vicenda, ma anche alla luce del momento particolare che sta vivendo l'Agenzia Internazionale anti-doping dal punto di vista della credibilità. Il caso dei nuotatori cinesi positivi prima delle Olimpiadi di Tokyo, con la rinuncia della WADA a eventuali ricorsi dopo le indagini sommarie dei colleghi cinesi, è stato da questo punto di vista eclatante.

Sinner potrebbe uscire più forte dopo la sentenza sul ricorso al Tas

Ecco perché al TAS potrebbero non esserci colpi di scena per Sinner, con la conferma di quanto appurato dal tribunale indipendente dell'ITIA (anche sulla scia dei precedenti). Se così fosse Sinner ne uscirebbe ancora più forte perché a questo punto la questione sarebbe definitivamente chiusa e dunque nessuno, se non qualcuno in malafede, potrebbe mettere in discussione ancora la sua completa assoluzione.

C'è anche un altro aspetto che porterebbe a pensare ad un Sinner ancora più forte anche in campo. Fino a quando non arriverà l'esito del ricorso, e potrebbero volerci anche diversi mesi, Jannik dovrà giocare inevitabilmente con questa Spada di Damocle pendente sul suo capo. Non un aspetto da poco a giudicare da quanto dichiarato dallo stesso Sinner sui mesi precedenti al verdetto dell'ITIA. Insomma, è partito il conto alla rovescia con la speranza che tutto possa risolversi nel migliore dei modi.

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