Perché il campo dove si gioca la Coppa Davis a Malaga è pieno di segni e strisce bianche
A Malaga si giocano le Finals di Coppa Davis per il secondo anno consecutivo. L'Italia va a caccia del trofeo che manca dal 1976 e lo fa sfidando la Serbia di Djokovic in semifinale. Le partite si giocano tutte sullo stesso campo, che sin dai primi giorni ha degli enormi segni bianchi, che lo rendono esteticamente bruttino e fanno capire che non è tutto filato liscio in Spagna con il tappeto.
I tornei di tennis si giocano su superfici differenti. Gli incontri si disputano sulla terra rossa, sull'erba e sul cemento. Ma si gioca anche a livello indoor. I tornei ATP al coperto si giocano tutti sul duro, che però non significa esattamente cemento. Ogni torneo ha la propria modalità. In Europa in ogni caso i tornei indoor sono tutti sul veloce, ma ognuno sceglie poi il tappeto che vuole. Negli anni '90 si arrivò a velocità spaventose, le partite duravano poco, i battitori avevano il predominio totale e i servizi erano troppo dominanti. Pian piano le cose sono cambiate.
Le condizioni di Vienna, Parigi Bercy e delle ATP Finals di Torino non erano le stesse. I tennisti impegnati a Malaga per le Finals di Coppa Davis, in particolare Sinner e Djokovic, sapevano di doversi riadattare. La superficie appare molto più veloce. Ma quello non è un problema. Risultano essere un problema, non solo a livello visivo, le strisce bianche che sono tremendamente presenti e visibili sul campo verde di Malaga.
Chi sta seguendo le Finals in televisione, come chi le segue dal vivo ha notato una superficie messa malissimo già dopo appena due giorni di gara. Il tappeto è verde, ma le strisce bianche sono tantissime e sono veramente ben visibili. E con l'aumentare delle partite, anzi dei game vanno a crescere. E non può essere altrimenti. Qualcosa è stato sbagliato. Correggere in corsa non si può. Di sicuro domenica, quando ci sarà la finale di Davis, il campo rischia di essere più colorato di bianco che di verde.