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Perché Djokovic si è ritirato contro Zverev dopo aver giocato un set spaziale: “Andava sempre peggio”

Djokovic dopo il ritiro contro Zverev ha spiegato quanto accadutogli e l’entità del suo infortunio. Un modo anche per rispondere a chi ha alimentato dubbi sulle sue condizioni.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic ha resistito un set contro Zverev nella semifinale degli Australian Open poi si è ritirato. Dopo il 7-6 in favore del tedesco, Nole che aveva comunque giocato molto bene ha deciso di alzare bandiera bianca, a causa dell'infortunio occorsogli nel match contro Alcaraz. Un epilogo decisamente triste per il 10 volte vincitore dello Slam aussie che ha dovuto fare i conti con i fischi dei tifosi. Di questo e dell'entità del suo problema fisico Djokovic ha parlato in conferenza, anche per rispondere a chi, ha messo in dubbio le sue condizioni fisiche, come McEnroe nei giorni scorsi.

Perché Djokovic si è ritirato contro Zverev nella semifinale degli Australian Open

Ma perché Djokovic ha sentito la necessità di ritirarsi contro Zverev? Come sta il giocatore serbo? Questa la spiegazione delle sue condizioni: "È uno strappo muscolare. Non colpivo la palla dalla partita con Alcaraz. Ho fatto di tutto per curare questo problema nel muscolo. Il lavoro fisico mi ha aiutato un po', ma man mano che ci avvicinavamo alla fine del set sentivo più dolore, ed era diventato troppo da sopportare. Ci ho provato, ma è andata così".

Cosa sarebbe dunque successo in caso di vittoria del primo set? Forse in quel caso, quell'iniezione di fiducia avrebbe giovato a Djokovic che avrebbe provato a stringere i denti: "Se avessi vinto il primo set, forse avrei potuto provare qualche game in più ma è andata sempre peggio. So che sarebbe stata una lotta incredibile restare con lui negli scambi, non ero pronto a sopportare così tanto dolore". 

Djokovic e il dolore dell'infortunio, cosa è successo con Zverev

In passato Djokovic ha dimostrato di saper convivere con alcuni infortuni e giocare anche sul dolore, questa volta però la situazione è stata troppo pesante per lui: "Due anni fa è andata meglio, non faticavo così ma questa volta è andata diversamente. Pensavo che con due giorni liberi le cose sarebbero andate diversamente ma sfortunatamente non è andata così". E ora al ritorno in Europa Djokovic capirà la reale entità del problema: "Cercheremo di capire, e vedremo la strada più veloce per recuperare. Ho Doha tra poche settimane, vediamo come mi riprenderò. In passato ho avuto recuperi rapidi, ma tutto dipende dal muscolo e da come risponde alle cure. La bellezza del gioco individuale è che nessuno può entrare per me, lasciarmi riposare, tornare e lasciare che la mia squadra vinca"

In merito ai commenti di Becker e McEnroe che hanno dimostrato di non fidarsi troppo dell'infortunio di Nole e dei fischi del pubblico, Nole ha chiarito: "Non ho visto i loro commenti. Quello che posso dire è che è sempre più facile giudicare, criticare, che capire. Questa è la mia lezione di vita. Per quanto riguarda il ritiro non so cosa dirti. Chi ha pagato i biglietti si aspettava una battaglia, da quel lato posso capire. So cosa c'è nel mio corpo e cosa sento, quanto ho dato a questo torneo per 20 anni e più".

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Insomma sul futuro c'è un grande punto interrogativo: "Non so cosa dirti…  Sono soddisfatto delle partite, man mano che il torneo andava avanti ho giocato nel miglior modo possibile. Così è lo sport, la ruota della fortuna gira, è probabilmente una nuova realtà: accettare che il mio corpo fallisca più spesso rispetto al passato. Per quanto tempo lo sopporterò? Vedremo cosa succederà nel resto della stagione. Poteva andare meglio e poteva andare peggio. Ovviamente sono deluso ora, ma ci sono molte cose buone che possiamo fare".

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