Paolo Bertolucci: “Sinner oggi è l’erede di Djokovic: tritura gli avversari mentalmente. Tranne uno”

"Ti tritura, ti porta al limite e poi per forza devi alzare il piede dall'acceleratore". Questo è l'effetto Sinner secondo Paolo Bertolucci, ovvero il motivo per cui Jannik al momento è letteralmente ingiocabile e dominante. L'ex campione del tennis azzurro e attuale voce delle telecronache di Sky, ai microfoni di Fanpage, ha detto la sua sugli Australian Open soffermandosi sulla cavalcata trionfale del numero uno al mondo.
Dall'unico rivale che potrebbe essere Alcaraz, al perché Sinner devasta mentalmente gli avversari, compreso il numero due del ranking ATP. Tanti gli argomenti trattati da "Braccio d'oro" Bertolucci che ha esaltato anche lo Jannik fuori dal campo, vero e proprio orgoglio italiano. Un'occasione anche per dire la propria sul caso del ricorso WADA al TAS, e sul clima intorno al tre volte vincitore Slam e a quello relativo a Novak Djokovic con i fischi dopo il ritiro in semifinale.
Paolo c'è un aspetto particolare degli Australian Open di Sinner che ti ha colpito, o è andato tutto come doveva andare ovvero "due settimane in ufficio" come si suol dire?
"Quando vinci uno Slam non sei in ufficio. Sicuramente se guardiamo a 12 mesi fa, quello che si nota è che la distanza con gli altri è aumentata. Nel 2024 aveva vinto in cinque set contro Medvedev che poi era crollato per stanchezza. Sembrava certo una vittoria in un grandissimo torneo per Jannik che restava però uno dei 4-5 papabili per il successo in ogni Slam. Ora invece c'è un uomo solo al comando e gli altri sono sempre più lontani. Un anno dopo Djokovic è meno pericoloso, e da dietro non sono arrivati volti nuovi. Lo stesso Zverev, numero due del mondo, ha detto che lui è troppo forte e non c'è nulla da fare. E se lo dice il numero due che ha preso 3 set a zero, figuriamoci gli altri. Distanza molto ampia".

Qualcuno ha detto che Jannik è talmente forte da risultare quasi noioso per la superiorità con cui vince, pensi che sia vero?
"Questo succede con i fenomeni, diventa noioso perché vince troppo. D'altronde prima c'erano i tre, Federer, Nadal e Djokovic che se la giostravano un po'. Erano sempre loro tre, o quattro in semifinale, quindi anche prima era così. Probabilmente c'era più concorrenza, perché c'erano i Ferrer, Tsonga, Berdych che ora sinceramente non vedo".
Se Sinner ha vinto in maniera così netta contro l'attuale numero 2, chi o cosa potrà contrastarlo lasciando da parte vicende extra-campo? Alcaraz?
"Ora c'è solo Alcaraz che, seppur discontinuo, sull'unico match o torneo può giocarsela alla pari con Sinner. Lui è l'unico che ha dimostrato certamente di non avere continuità ma che, seppur a sprazzi, ha un tennis di livello altissimo".
Usando la tua bellissima metafora ciclistica possiamo dire che Sinner oltre che grandi corse a tappe è diventato grande anche sulle classiche?
"Certamente ha vinto già tre Slam e i 1000, c'è anche sulle ‘classiche'. Per la classifica mondiale nell'arco dell'anno conta superare momenti difficili anche fisicamente, vincere partite sporche, sopravvivere a dolori e piccoli infortuni. Lui da questo punto di vista è l'erede di Djokovic e mentalmente li tritura proprio".
Infatti Sascha è sembrato emotivamente provato già dopo il primo set, è l'effetto Sinner?
"Zverev era già perso dopo il primo set. Lui ti porta a 7000mila giri, come un motore, e tu puoi stare lì per un po' ma poi devi alzare il piede dall'acceleratore. Per Jannik invece quella è la zona comfort e ci sta bello tranquillo. Vedi Shelton, poteva anche vincere il primo set dopo aver giocato un tennis meraviglioso. Un'ora fantastica e poi 6-2, e avrebbe preso 6-2 anche se avesse vinto il primo perché avrebbe dovuto rifiatare e staccare il piede dall'acceleratore. Lui invece prosegue regolarmente. Sarebbe stato 6-7, 6-2, 6-2, 6-2 non c'è niente da fare".
Sul cemento Sinner sembra inavvicinabile, sulle altre superfici cosa c'è da aspettarsi?
"Sul cemento ha vinto 3 Slam, sulla terra l'anno scorso non c'era e gli anni prima era troppo presto. Sull'erba ha dimostrato di essere molto competitivo poi è successo quello che è successo (sono arrivate le notizie sul caso Clostebol, ndr). Ma lui c'è, eccome. Quindi vediamo, ci saranno modifiche sulla programmazione: se l'avessi visto giocare Rotterdam mi sarei stupito. Poi bisogna vedere perché salterà Monte Carlo, ma giocherà Monaco che però è nella settimana dell'udienza. Potrebbe dare forfait anche in questo per poi concentrarsi su Madrid, Roma e Parigi. Sicuramente ha bisogno dopo la campagna americana sul cemento di rifiatare e non può giocare subito a Monte Carlo. Se salta anche l'altro avrà due settimane per recuperare e giocare meglio sulla terra".

C'è un po' di apprensione per un'ipotetica squalifica?
"Lui è tranquillo perché sa di non aver fatto niente di male, ma c'è gente che si è fatta anni di galera senza aver fatto nulla. Tutto quello che dicono ora, 3 mesi, un anno ecc ora sono cavolate e nessuno sa nulla. Sappiamo solo che un giudice è favorevole a lui, e un giudice è favorevole alla WADA. Il resto sono solo parole. Noi conoscendolo ormai, speriamo che non sia squalificato".
Ma tu ti saresti mai aspettato anni fa un Sinner così dominante nel circuito?
"Così dominante no. Quando lo vidi la prima volta dissi ‘questo è uno da primi 10 con la sigaretta in bocca', poi dopo un anno ho detto ‘no questo è da primi 3 sicuro' e poi un anno e mezzo fa ho detto ‘cavolo può raggiungere la prima posizione'. Questo dominio no, ma secondo me nemmeno la mamma lo pensava anche se forse le mamme sperano… Obiettivamente come facevi a pensare a 4mila punti di vantaggio su Alcaraz?".
Spesso i tifosi vanno oltre le righe, volevo chiederti provocatoriamente: ci meritiamo Jannik Sinner?
"Questo lo dico già da due anni: speriamo di meritarcelo. Lui c’insegna tante cose in campo, ma anche tantissime fuori dal campo. Quello che si è visto ieri, l’abbraccio con Zverev, le dichiarazioni, ecc. Sarebbe bello se fossero capite anche fuori del tennis. I tennisti e quelli che bazzicano il tennis lo sanno e lo sapevano già prima. Mi auguro che i nuovi arrivati e quelli che lo seguono una volta ogni tanto e sono legati ad altre situazioni sportive, prendano il più possibile dal suo esempio meraviglioso. È un ambasciatore secondo me stupendo per l’Italia in generale".
A proposito di tifosi, hanno fatto molto discutere i fischi a Djokovic dopo il ritiro. Pensi che sarebbe successo con chiunque, o è la conferma del suo essere un personaggio diciamo così "divisivo"?
"Lui è un personaggio un po’ divisivo. Ricordiamo che in Australia c’era stato il problema del vaccino, che aumenta il suo esserlo. Si nutre anche dell’ostilità dei tifosi e lì credo che ci fosse il fatto che la gente aveva pagato il biglietto ed era pronta ad assistere ad una grande semifinale dopo un primo set molto equilibrato. Se ci fosse stato un 6-0 forse sarebbe stato diverso, invece il giocatore prende e esce. Questo è uno sport singolo e loro l’hanno presa male, sono cose che capitano. Sarebbe successo anche ad altri giocatori, forse con qualche fischio in meno. Più tempo passa e più per lui sarà difficile, perché questi infortuni e acciacchi andando avanti aumenteranno. Sicuramente è un fenomeno però i problemi aumentano come dimostrato negli ultimi Slam".

Che clima c'è intorno a Sinner, in tanti si sono indignati per gli auguri di Nole a Zverev per la finale, pensi sia esagerato?
"Quella è la gente che va a cercare cose assurde. È normale dai: un giornale tedesco gli chiede per chi farà il tifo in finale e cosa volete che risponda? Poi oltre tutto sono amici e si conoscono da molto più tempo rispetto a Sinner. Anche io al posto suo e nelle sue condizioni avrei detto ‘guarda questo qui ha fatto due finali, questa è la terza e non è mai riuscito a vincere, non avrà tante chance e gli auguro una volta di alzare il trofeo', mi sembra una cosa così naturale. Chi si lamenta è proprio per andare a cercare il pelo nell'uovo. D'altronde se questi ascoltano pure Kyrgios è normale che dopo ce l'abbiano con Djokovic. Una roba che non esiste".
Kyrgios che effettivamente, al netto dei propositi battaglieri, è uscito di scena malamente.
"Ma che fine volete che faccia Kyrgios? È uno che è due anni che è fermo, prende, gioca e secondo voi può vincere? Ma non il torneo, una singola partita. Basta che giochi con uno normale e va a casa. Non so cosa si aspettassero da lui, con chi poteva giocare alla pari? Con suo padre".