Panichi vuole che sia Sinner a dirlo: “Così svelerei i nostri movimenti… Sarà Jannik a parlarne”

Jannik Sinner e il suo team hanno fatto di necessità virtù durante la sospensione figlia dell'accordo con WADA per il caso Clostebol. Mentre gli avversari non sono riusciti a mettere in discussione il suo primato nel ranking, il tennista italiano oltre a concedersi più momenti di relax ha lavorato in modo diverso per variare dunque la sua routine. Come? Ne ha parlato il suo preparatore atletico Marco Panichi.
Cosa ha fatto Sinner durante la sospensione, le parole di Panichi
Dal primo momento in cui lo stop è diventato ufficiale, Sinner e i suoi più stretti collaboratori si sono messi al lavoro per cercare di sfruttare al meglio il periodo di stop forzato. La novità principale è stata senza dubbio quella di poter lavorare sul lungo periodo, senza le interruzioni legate ai tornei e viaggi, nonostante le limitazioni del caso. Panichi ai microfoni di Corriere.it, ha spiegato: "Non è che eravamo contenti della sospensione di Jannik, è chiaro, però abbiamo studiato un modo attivo e propositivo di viverla. Abbiamo trasformato i micro-cicli di lavoro in macro-cicli, siamo scesi nel particolare e nel dettaglio, abbiamo dedicato tanto tempo all’acquisizione di dati su Jannik, applicando moduli di allenamento per metterlo nelle condizioni di fare un altro salto di qualità importante".

Il cambiamento di Sinner, una nuova routine per il numero uno al mondo
Non è stato facile allenarsi mentre tutti i colleghi potevano giocare, ma Sinner è riuscito a sfruttare bene questo periodo entrato ormai nella sua fase finale. L'aspetto motivazionale è stato importante, anche perché Panichi e il resto del team sono stati bravi ad aiutare Jannik ad aprirsi a nuove esperienze, uscendo dalla routine: "L’aspetto motivazionale è determinante: sfidiamo continuamente Jannik con nuove sollecitazioni, lo spingiamo a fare cose nuove, per lui inedite. Anche semplici: una partita a golf, la visita di un museo… Ampliare la sfera mentale permette di presentarsi all’allenamento più freschi. Però è altrettanto vero che una certa ripetitività è utile al confronto, senza correre il rischio di ingabbiare il giocatore in qualcosa di troppo monotono".
Ma quali musei ha visitato Jannik? Panichi mantiene il riserbo: "Mi permetta di non rispondere: svelerei i nostri movimenti di queste settimane… Sarà Jannik a parlarne, se lo vorrà: qui intorno a Montecarlo le possibilità di svago culturale non mancano".

Insomma il campione altoatesino si è confrontate con esperienze nuove che gli hanno permesso di detossificarsi, e rigenerarsi a livello mentale: "Durante lo stop forzato sta scoprendo cose nuove, che lo stimolano. Quando giriamo per tornei è impossibile dedicarsi ad altro che non sia allenamento, partita e recupero. Per di più Jannik non può più andare in giro senza essere riconosciuto e fermato. In questi tre mesi, inoltre, si è preso del tempo libero per se stesso: si è riscoperto. La detossificazione è in atto. Sono molto contento: a livello mentale è trasformato. A Roma tornerà con un’enorme motivazione e un’importante freschezza". Dal 13 aprile dunque vedremo in campo un "nuovo" Sinner.