Panatta indignato da Wimbledon: “Escludere tennisti russi e bielorussi è razzismo”
I tennisti russi e bielorussi saranno regolarmente in campo agli Internazionali d'Italia di tennis in programma a Roma, o saranno esclusi come accaduto a Wimbledon? Nessuna decisione è stata ancora ufficializzata in vista dell'appuntamento sulla terra rossa del Foro Italico, nonostante le indiscrezioni raccontino della volontà del governo italiano di bissare quanto fatto dagli organizzatori del prestigioso Slam londinese. La scelta dell'All England Club di impedire ai giocatori provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia di giocare sull'erba dei Championship intanto non ha ancora smesso di far discutere a giudicare dalle parole al vetriolo delle grandi glorie della racchetta nostrana.
Gli organizzatori di Wimbledon hanno deciso di spingersi oltre l'ATP impedendo ai tennisti in questione di iscriversi. Una decisione giustificata dalla volontà di non garantire visibilità ai Paesi protagonisti dell'invasione in Ucraina, e permettere dunque a Putin di giovare dei risultati degli atleti russi. Come da copione, tutto ciò ha alimentato un dibattito quasi infinito, con tennisti e addetti ai lavori che si sono scatenati. Djokovic si è schierato dalla parte dei giocatori russi e bielorussi, così come tanti suoi colleghi, che hanno definito anche eccessiva la presa di posizione del più antico torneo del mondo.
Se il giocatore russo Rublev ha parlato di "discriminazione", sulla stessa lunghezza d'onda si è rivelato anche Adriano Panatta. L'icona del tennis italiano, spintosi fino al 4° posto del ranking ATP e vincitore del Roland Garros oltre che della Coppa Davis, ha usato nuovamente parole forti per commentare il ban dei tennisti russi e bielorussi. In occasione della presentazione del docufilm ‘Una squadra' alla Casa del Cinema di Roma, il classe 1950 ha dichiarato: "È una cosa indegna che non lascino giocare questi ragazzi solo per il fatto che sono russi. Posso capire se fosse la nazionale, le Olimpiadi o la Davis dove rappresentano ufficialmente il loro paese. Ma questa è una forma di razzismo. Poi c’è il fatto che se vince un tennista russo la famiglia reale sarebbe imbarazzata a premiarlo. Eh, ce ne faremo una ragione….Oltretutto nei grandi tornei come anche al Roland Garros o a Roma c'è sempre un ex campione a premiare, se avessi vinto Wimbledon sarei stato più felice di essere premiato da Rod Laver che non dalla duchessa di Kent".
Non molto discordante anche il pensiero del suo ex compagno di tante battaglie, e attuale opinionista Sky, Paolo Bertolucci che è preoccupato anche in vista degli Internazionali di Roma: "Togliere i punti la troverei una buffonata. Il problema grosso lo ha creato l’Inghilterra. Il Cio che sovrintende anche sul Coni deve decidere, ma se decide allora i russi non dovrebbero giocare nemmeno a Madrid. Il Cio non deve consigliare, deve decidere, e i comitati prenderebbero atto. Comunque siamo già oltre, perché aspettare pochi giorni prima di Roma? Tra poco inizia Madrid e la Spagna dovrebbe avere lo stesso identico problema".
E all'insegna del non c'è due senza tre, ecco anche il tris di pareri molto critici offerto da un'altra leggenda del tennis italico, nonché come Panatta ex capitano dell'Italdavis Corrado Barazzutti. Quest'ultimo è ancor più duro nei confronti del governo italiano in vista delle decisioni su Roma: "I messaggi per manifestare il dissenso contro l'orribile invasione russa sono estremamente positivi. Trovo molto meglio questo che non far giocare tennisti russi e bielorussi che hanno già manifestato il loro dissenso scrivendo ‘no war'". Le contraddizioni del governo italiano? Chiede di non far giocare i russi poi continua a comprare gas russo. Bisogna che la politica inizi a pensare al valore della coerenza".