Panatta in difesa di Sinner: “Se un tennista fa l’amore con la propria compagna non fa male”
Jannik Sinner è in Sardegna per ricaricarsi dopo la sconfitta contro Medvedev nei quarti di Wimbledon, una breve vacanza assieme alla fidanzata Anna Kalinskaya, anche lei eliminata allo stesso turno del torneo londinese. Il numero uno al mondo ha annunciato il forfait al torneo di Bastad della prossima settimana, proprio per recuperare al meglio dopo lo stress psicofisico del terzo Slam stagionale, e dunque si ripresenterà alle Olimpiadi di Parigi senza aver riassaggiato la terra battuta. Secondo qualcuno, non solo sui social ma anche su carta stampata, l'aver assistito in tribuna alle partite della russa non avrebbe giovato alla causa di Sinner, esposto all'umidità e al freddo di Wimbledon. Sulla vicenda delle possibili ‘controindicazioni' della relazione tra i due si è espresso nella sua abituale maniera schietta Adriano Panatta: "Sono tutte puttanate".
Panatta sulla relazione tra Sinner e Kalinskaya: "Le donne non hanno mai fatto male a nessuno"
"Da quel che mi ricordo le donne non hanno mai fatto male a nessuno – ha spiegato al Fatto Quotidiano il 74enne campione romano – Ripeto. Se un tennista fa l'amore con la propria compagna non fa male e assolutamente non inficia sui risultati. Ma la gente parla perché non sa. Sinner ha una relazione con una bella ragazza che fa il suo stesso mestiere, è un rapporto molto carino, non credo faccia male a nessuno. Dicevano lo stesso di me? Meno male che non c’erano i social…".
"Sta in Sardegna? E dove doveva andare? A Coccia di Morto?"
Viene chiesto a Panatta se vuole dare un consiglio in merito a Sinner: "Lui sa perfettamente quello che deve fare, non ha bisogno di grandi consigli. È un ragazzo intelligente che sa andare avanti e ha un team di professionisti che lo aiuta. Sta in Costa Smeralda? E dove doveva andare? A Coccia di Morto? (spiaggia vicino Roma, famosa non esattamente per essere pulitissima, ndr) È andato dove il mare è bello. Anche i campioni sono persone normalissime, con la loro vita privata. Tutti quanti possono essere contaminati dai sentimenti. In campo poi giochi contro un avversario, per cui è tutto una parabola che inizia dal primo punto fino alla fine e che assomiglia un po' a quello che può essere la vita comune. C'è anche la sofferenza, come nella vita. Si vince, si perde e si deve andare avanti".
Il consiglio di Adriano a Jannik: riguarda "la vita vera"
Il buon Adriano di vite ne ha avute tante, ancora adesso è sulla cresta dell'onda come opinionista RAI, e qualcosa si sente comunque di lasciarlo a Jannik. Ma non riguarda l'oggi, Anna, Novak e compagnia bella. È il futuro: "Ecco, forse un consiglio a Sinner e a tutti gli altri giovani tennisti lo posso dare. La vita vera inizia quando poi smetti di giocare. Questa qui è una vita privilegiata, fantastica. Giochi a tennis, quello che hai fatto fin da bambino. Ma è bene ricordarsi sempre che poi c'è una seconda vita, che per certi versi è più complicata".
Con la testa che ha, scommettiamo su uno Jannik capace di ‘atterrare' nel miglior modo possibile nella sua seconda vita. Ma ce ne vuole: avverrà tra tante vittorie…