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Monte-Carlo Masters di tennis

Paire perde un’altra partita pazza a Montecarlo: “Non mi frega niente, è come giocare al cimitero”

Benoit Paire ha perso al primo turno del torneo Masters 1000 di Montecarlo, arrendendosi al termine di una partita “pazza” all’australiano Thompson. Anche in questa occasione il francese ha sfoderato un atteggiamento svogliato in campo, motivato con parole sopra le righe nella conferenza post-incontro.
A cura di Marco Beltrami
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Le sue sconfitte e soprattutto il suo "nuovo" modo di giocare ormai non fanno più notizia. Cambia la superficie ma non il risultato per Benoit Paire, che nel primo turno del Masters 1000 di Montecarlo ha inanellato la 15a sconfitta nelle ultime 17 partite disputate. Il tennista francese numero 32 al mondo, ha ceduto il passo dopo un incontro "pazzo" e ricco di capovolgimenti di fronte, all'australiano Thompson, 62° giocatore al mondo. Solito atteggiamento di sufficienza in campo per il transalpino che ha nuovamente fatto discutere con le parole nella classica conferenza post-partita.

Citando la grande gloria azzurra e attuale voce di Sky Paolo Bertolucci, se Benoit Paire oggi avesse giocato con la testa per poco più di 3′ di fila, probabilmente avrebbe portato a casa il match. E invece anche a Montecarlo, il francese ha fatto vedere a sprazzi il suo talento, ostentando invece "svogliatezza" e poca pazienza soprattutto in momenti in cui ci sarebbe stato bisogno di soffrire o, come si suol dire "remare". Niente di nuovo infatti per Paire che è uscito dunque al primo turno dell'Atp di Montecarlo, con il risultato di 4-6, 7-6, 6-7. Non a caso nell'incontro è stato registrato un numero di break notevole, con Thompson che si è innervosito per il gioco altalenante dell'avversario.

Non è la prima volta che Paire gioca in questo modo. Una scelta vera e propria la sua, mossa dalla volontà di non perdere tempo in un circuito in cui non si riconosce. Senza tifosi, con controlli estenuanti, il francese ha deciso di sfruttare i tornei solo per godersi la vita, racimolando premi e approfittandone subito dopo le sconfitte per andare in giro. Una situazione che ha fatto molto discutere, alimentando un dibattito nel mondo della racchetta, con diversi autorevoli addetti ai lavori che hanno chiesto provvedimenti nei suoi confronti.

E per capire la filosofia di Paire bastano le sue parole, tutt'altro che leggere nel post-partita: "La sconfitta? rancamente non me ne frega niente di questa partita. Vivo a due ore di distanza. Faccio il doppio e me ne vado. Quando giochi in un "cimitero" (riferimento all'assenza dei tifosi, ndr), quello che di solito è il miglior torneo del mondo, dov'è il divertimento? È vuoto, è un'atmosfera di tristezza raramente vista. Il circuito è marcio. Vincere o perdere in tali condizioni, non mi interessa . Non ho più la scintilla. Perdo, tanto meglio, torno a casa. Ho preso 12.000 euro per essere in hotel e quindi sono venuto, ma non c'è atmosfera, non succede niente. Mi dirai che è come la vita normale, ma adesso fa schifo".

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