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ATP Finals Torino 2024: news sul torneo di tennis

Orgoglio Sinner contro Medvedev, fuori dalle ATP Finals a testa alta

Sinner è sconfitto da Medvedev in 3 set (0-6, 7-6, 6-7), esce di scena dalle ATP Finals con onore e tra gli applausi. Russo in semifinale, sconfitta “indolore” per l’italiano che era già eliminato per effetto di una norma del regolamento.
A cura di Maurizio De Santis
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Medvedev batte Sinner in 3 set con il punteggio di 6-0, 6-7, 7-6 in due ore e mezza. Ma la prestazione dell'italiano è da incorniciare, meravigliosa per il modo in cui è riuscito a tenere testa al russo. Ha perso ma dentro di sé sa di aver vinto lo stesso. Peccato davvero, avrebbe meritato il successo per la forza d'animo e il coraggio esibiti, per la qualità del talento che ha messo in difficoltà anche il numero due al mondo. Non sono bastati al cospetto della forza e dell'esperienza dell'avversario che ha estratto dal cilindro i colpi decisivi quando serviva.

Risultato che contava poco ai fini della qualificazione per le semifinali delle ATP Finals: sia perché il russo era già certo del passaggio del turno, sia perché l'italiano – norme alla mano – era stato già eliminato per la vittoria di Zverev su Hurkacz. Una gara "inutile" che i protagonisti hanno interpretato al meglio e l'italiano ha onorato al cospetto di avversario apparso molto più forte. Jannik ha dato tutto, spinto dal pubblico di Torino e dall'orgoglio che gli permette di reagire all'avvio bruciante dell'avversario. Fuori a testa alta, merita l'applauso.

Un primo set dove non è mai riuscito a entrare in partita, martellato da Medvedev asfissiante con la sua condotta di gara precisa, netta, talentuosa. Picchia a tutta forza, non sbaglia quasi niente. Gli bastano 25 minuti per chiudere la pratica: 6-0 e via. A Sinner toglie il fiato e il tempo di ragionare, capire come può abbozzare una difesa. Impossibile. Il russo, tra i favoriti per la vittoria del trofeo, sfodera i colpi migliori e dà l'impressione di voler chiudere la partita subito. Sa che non ha alcun valore ai fini della qualificazione già in tasca, perché il regolamento ha di fatto tagliato fuori l'italiano, ma gioca un ottimo tennis: è la risposta migliore a chi riteneva che avrebbe svolto solo un robusto allenamento contro l'azzurro.

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Medvedev tira un po' il fiato nel secondo set, il pubblico di Torino si scalda e Sinner sale di giri. Il russo cala un po' in concentrazione, ha i mezzi per azzannare l'italiano e dargli il colpo di grazia ma sbaglia qualcosa. Gli concede un po' di passerella e fiducia, l'illusione che sul 3-1 può rimettere tutto in discussione e giocarsela finalmente. Pensiero stupendo spazzato via dall'avversario: piazza l'uno-due e rimonta subito sul 3-3. Si accende a sprazzi in questa fase e quando lo fa abbaglia Sinner. Lampi di bel tennis rovinati da qualche errore di troppo quando "concede" il 4-3 per un paio di passaggi a vuoto e paga anche il ritmo più basso negli scambi. Un servizio a 206 km/h spiega bene cosa è accaduto dopo, quando Medvedev ha fatto valere tecnica e talento lasciando a Sinner almeno l'orgoglio di averci provato fino al 5-4.

Impressionante. Non c'è modo migliore per raccontare la reazione di Medvedev che si porta sul 5 pari servendo il 7° ace dell'incontro e lasciando Sinner a zero. Peccato continui a sbagliare e l'azzurro fa suo il game: 6-5. L'inerzia del match è questa, fa tutto il russo: compie errori e affonda i colpi, piazza ace (8) con naturalezza disarmante e fa 6-6. È sfiancante dal punto di vista psicologico ma l'italiano resiste e al tie break fa suo il secondo set.

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Il copione non cambia nel terzo set: da un lato Sinner che tiene botta, dall'altro Medvedev che gioca a gatto col topo. Quando non si diverte più, martella con gli ace e accelera, alza il ritmo e fa capire al "ragazzo" che se vuole lo manda ko our continuando a sbagliare troppo, come in occasione del game del 5-5. Croce e delizia, il russo si fa apprezzare anche per il gesto di fairplay quando segnala che il tracciante dell'italiano è dentro e accetta il verdetto. Vuol vincere senza trucchi né polemiche e si porta sul 6-5. Finita? No, Sinner si rialza e agguanta il tie break. E merita l'ovazione finale.

La consolazione è nel tesoretto messo in tasca. I soldi sono tutto ma aiutano a vivere meglio e quelli incassati dal tennista italiano per la partecipazione alle ATP Finals costituiscono un buon gruzzoletto per chi era solo una riserva. Il primo incontro con Hurkacz gli ha portato in dote 86.500 dollari (76.423 euro) e la vittoria 173.000 dollari (152.847 euro). La sfida con il russo valeva 43.250 dollari (38.200 euro). In fondo, non è andata così male.

Il quadro delle semifinali. Djokovic andrà in campo sabato contro Zverev. Medvedev, almeno sulla carta, ha i favori dal pronostico dalla sua parte considerato il valore dell'avversario che lo attende: uno tra il norvegese Ruud o il russo Rublev.

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