Ora Medvedev non sbadiglia più con Sinner: storia della provocazione che Jannik non ha dimenticato
Sinner è diventato l'incubo di Daniil Medvedev. La vittoria nella finale degli Australian Open dopo un'entusiasmante rimonta è l'ultima delusione inflitta dal tennista italiano a quello russo che in precedenza era stato senza dubbio la sua bestia nera. E non erano mancati anche momenti particolari con Medvedev che in particolare si era anche come si suol dire "allargato" nei confronti di Jannik, con una piccola presa in giro.
Una scena che in tanti non hanno dimenticato e che ancora una volta, soprattutto dopo il trionfo nello Slam di Sinner su Medvedev è tornata attuale. La cornice è tutta italiana, nelle ATP Finals di Torino con Jannik chiamato a sostituire lo sfortunato Matteo Berrettini costretto al ritiro a causa di un infortunio agli addominali. Toccò dunque al giovane altoatesino giocare, prima contro Hurkacz e poi con un Medvedev on-fire.
Una partita che sembrava senza storia, visto che il russo s'impose nel primo set 6-0. Un divario sottolineato con un brutto gesto da Medvedev che in occasione di un cambio campo, sbadigliò provocatoriamente. Un modo poco elegante anche per rispondere al pubblico che ovviamente faceva il tifo per l'atleta di casa, per evidenziare il poco impegno messo in campo fino a quel momento per superare Sinner.
Quest'ultimo ebbe così uno stimolo in più e infatti mise in grande difficoltà l'avversario strappandogli un set, e arrendendosi solo al tie-break del terzo. Sinner dopo il match si confermò un signore non entrando nel merito della questione, ma minimizzando: "Medvedev un po’ scorretto? Scorretto è una parola grossa, alla fine ha vinto la partita. Io spero di rigiocare con lui quando la partita conterà, poi vediamo cosa fa. Se è giusto o no non voglio dirlo, intanto oggi ha vinto quindi bravo lui. Non è semplice giocare con uno più giovane, in casa, col pubblico che spinge. Anche se lui è numero due al mondo. Sono stato bravo a rimanere lì e allungare la partita, oggi non ha girato verso di noi".
D'altronde anche in quella occasione Sinner si confermò più attento al lavoro e alla crescita individuale: "Non mi fa paura niente: sono nato sciatore uno sport in cui se cadi rischi di farti male. Qui nel tennis, mal che vada ti prendono a pallate. Sono abituato a venire fuori dalle difficoltà".
Dopo quella debacle, Medvedev si era confermato l’incubo di Sinner collezionando altre tre vittorie negli scontri diretti che gli permisero di arrivare a quota sei successi di fila. Comunque Jannik ha preso le misure al russo, e infatti nella scorsa stagione ha rotto l’incantesimo collezionando 3 vittorie, due di cui in finale a Pechino e Vienna e una in semifinale alle Finals. Poi il poker agli Australian Open nell’appuntamento sicuramente più prestigioso.
Quella provocazione famosa ormai è un lontano ricordo che ha lasciato il posto ai complimenti reciproci. Medvedev infatti dopo quella volta ha sempre dimostrato di nutrire grande stima per il suo avversario italiano. Sbagliando s'impara, anche grazie alle lezioni tennistiche di Sinner.