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Opelka bombardato da un uccello: “Non posso giocare con la me**a in testa”

Fuori programma in Australia con Reilly Opelka che ha dovuto fare i conti con un uccello che lo ha letteralmente bombardato. Curioso siparietto con il giudice di sedia.
A cura di Marco Beltrami
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Il 2022 di Reilly Opelka non è iniziato certo nel migliore dei modi. Il tennista americano, numero 26 della classifica ATP, è stato battuto dal connazionale Cressy (112° giocatore al mondo), agli ottavi di finale del torneo di Melbourne. Il gigante classe 1997 che fa del servizio la sua arma principale, si è arreso in tre set in un confronto che ha vissuto un momento curioso e inedito nel secondo parziale. A conquistare la scena sul campo centrale in cemento dell'impianto australiano però è stato un "ospite" che ha deciso di lasciare una "firma" molto particolare, che ha scatenato anche l'ilarità dei presenti.

Quello tra Opelka e Cressy è stato un match molto intenso e giocato punto su punto. Una "tregua" è arrivata nel secondo set, quando il tennista meglio classificato e seconda testa di serie del torneo, è stato costretto a fermarsi. Non un problema fisico o un punto contestato: Opelka ha dovuto fare i conti con gli escrementi di un uccello che sono finiti proprio sulla visiera del suo cappello, un indumento che Reilly indossa sempre per impedire ai suoi lunghi capelli di infastidirlo durante i match. Inizialmente nessuno si accorto dell'accaduto, nemmeno il giudice di sedia, che è stato poi informato dal giocatore al momento del ritorno in panchina.

Il post ironico di Opelka
Il post ironico di Opelka

"Scusami ma mi ha solo cag**o addosso. Non riesco a vedere un ca**o, un uccello mi ha cag**o addosso". A quel punto è iniziata una discussione con il giudice di seda, che abbastanza confuso ha impedito a Opelka di indossare un altro cappello, affermando che sullo stesso il logo era troppo grande. Inevitabile dunque a quel punto trovare una soluzione alternativa da parte dell'americano che si è anche stizzito: "Non posso indossare un'altra marca. È ridicolo. Devo pulirlo? Non voglio giocare con la me**a in testa".

Come risolvere dunque la questione? Nella diatriba è stato coinvolto anche uno dei raccattapalle, il piccolo Diego, che ha prestato il suo cappellino al tennista. Alla fine però non c'è stato niente da fare, con Opelka che ci ha scherzato su "Ho la testa troppo grossa". A quel punto la soluzione è arrivata grazie ad un altro cappello ufficiale consegnatogli dall'ufficiale di gara, mentre il berretto colpito dall'uccello è stato inviato negli spogliatoi dove è stato lavato.

Almeno il tutto ha portato fortuna al giocatore? Momentaneamente sì visto che ha fatto suo il secondo parziale, anche se poi si è dovuto arrendere all'avversario nel terzo e decisivo set. E alla fine Opelka ha preso il tutto con filosofia scherzandoci su sui social: "Gli uccelli erano una forza là fuori. Immagino che terranno il tetto chiuso sulla Laver Arena prossimamente". E non è mancata una battuta con riferimento forse al caso Djokovic: "Nemmeno gli uccelli ci vogliono in Australia".

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