Oggi Sinner non ha perso, ha imparato: la lezione di Djokovic a Wimbledon
Il torneo di Wimbledon di Jannik Sinner è finito. Ma l'italiano esce a testa alta. Ha giocato alla grande, ha battuto Alcaraz e ha messo sotto Djokovic, che ha avuto bisogno di un trucchetto per accendersie iniziare una strepitosa rimonta. Sinner è finito ko, ma come ha detto Djokovic di occasioni ne avrà tantissime e considerato che ha appena vent'anni si può dire che il futuro è tutto suo. E da questa partita Jannik potrà imparare tanto. Ne saprà far tesoro e già nella prossima prova dello Slam, gli US Open, in programma tra agosto e settembre, magari un'occasione così non se la lascerà scappare.
Sinner ha giocato per due set in modo meraviglioso. Fosse stato un match due su tre di un torneo 1000 si sarebbe tolto lo sfizio di battere un giocatore fenomenale come Djokovic, ma gli Slam sono un'altra cosa, si giocano al meglio dei cinque set. Due set giocati a livello altissimo non gli sono bastati. Jannik non è calato in modo impressionante negli altri tre set, ma è stato travolto da un Djokovic che all'improvviso è tornato in grande spolvero.
Certo non può essere solo questo. Perché Jannik è già sulla buona strada, come gli ha riconosciuto il rivale odierno, ma gli serve ancora qualcosa per fare un altro paio di step – prima quello che dovrà portarlo nella top 5 e poi nella top 3, con vista numero 1. Un paio di step che deve fare, anche con l'aiuto del super coach Darren Cahill (abituato da tempo a lavorare con i numeri 1). Certamente non deve crescere a livello mentale, perché da quel punto di vista è già al top.
Ma deve migliorare intanto nel gioco di volo, a rete pure con Djokovic qualche errorino lo ha fatto, errori che poteva evitare, e che tra un anno quando tornerà a Wimbledon non farà più, perché allenerà meglio il gioco di volo con Cahill, e magari giocherà anche di più il doppio. Poi deve crescere dal punto di vista fisico. Questo 2022 è stato caotico per lui, di problemi ne ha avuti tanti e diversi – si è dovuto ritirare da Miami e dal Roland Garros – e con il preparatore ingaggiato prima di Wimbledon avrà modo di migliorare ulteriormente, avrà una maggiore tenuta a livello fisico, e non avrà difficoltà a disputare partite da tre o quattro ore, va detto che in questo Wimbledon ha disputato tre volte match lunghi oltre tre ore.
Infine dovrà migliorare ancora un po' al servizio, che non potrà essere mai il suo colpo migliore, ma dovrà crescere soprattutto con la seconda, che nel tennis di oggi, è fondamentale. Nel cosiddetto tennis percentuale, quello che profetizzava il grande Roberto Lombardi, c'è bisogno anche di un servizio affidabile e pure quello serve a Jannik, che ha tutto il tempo per migliorare e per alzare la sua asticella. Dalla sconfitta con Djokovic può solo trarne beneficio.