“Non so se quello che sto per dire piacerà”: Medvedev nomina Djokovic e piovono buuu
Chi pensava che gli Australian Open avrebbero perso molto in termini di spettacolo a causa dell'esclusione di Novak Djokovic probabilmente è rimasto deluso. Tanti i match divertenti, tante le emozioni e le battaglie. Splendida quella tra Berrettini e Monfils, e altrettanto bella quella tra Daniil Medvedev e Felix Auger-Aliassime. Il grande favorito e testa di serie numero 2 è stato vicinissimo al tracollo, con il canadese 9° giocatore al mondo che in vantaggio di due set, ha avuto anche a disposizione un match point. Alla fine il russo è uscito da una vera e propria buca e ora potrà sfidare in semifinale il giustiziere di Sinner, Tsitsipas.
6-7, 3-6, 7-6, 7-5, 6-4. Questo il punteggio della sfida che il russo ha vinto su Auger-Aliassime che esce dagli Australian Open con la consapevolezza di essere in grande ascesa. Certo l'amarezza per aver sfiorato l'impresa è immensa, ma quando smaltirà la delusione il talento canadese classe 2000 potrà guardare alla prosecuzione della stagione con grande ottimismo. E Medvedev? Un grande sospiro di sollievo, e anche un'iniezione di fiducia nei propri mezzi per il finale di un torneo in cui dopo l'uscita di scena rocambolesca di Djokovic è il favorito numero 1. Ma come ha fatto Daniil a risollevarsi? A quali energie e pensieri ha dovuto attingere nel corso del match?
Nell'intervista post-partita Medvedev ha spiegato tutto, partendo proprio dal match-point annullato ad Auger-Aliassime nel quarto set sul 5-4 in suo sfavore. Fortunatamente il servizio non lo ha tradito e il secondo giocatore al mondo ha sventato la minaccia: "Come ho fatto a contrattaccare per la vittoria? Non ne ho idea! Voglio dire, parlando del match point, sono riuscito a servire bene. Se fosse stata una seconda di servizio, non sappiamo mai cosa sarebbe successo".
Ma il vero e proprio colpo di scena, a cui per la verità Medvedev ci ha già abituato, è arrivato poco dopo quando ha tirato in ballo Novak Djokovic. Il suo interlocutore, ovvero la grande gloria Jim Courier, gli ha chiesto cosa gli passava per la testa quando era sotto di due set contro Auger-Aliassime e in grande difficoltà. La risposta ha sorpreso tutti e scatenato le reazioni del pubblico presente sugli spalti della Rod Laver Arena: "Non sapevo davvero cosa fare. In realtà non so se alla gente piacerà, ma mi sono detto ‘cosa farebbe Novak (Djokovic, ndr)?'". Alla luce di tutto quello che è successo alla vigilia del torneo, il pubblico si è diviso: da una parte applausi, dall'altra fischi e buuu.
A quel punto Medvedev che ha dato l'impressione di voler stuzzicare i tifosi australiani, ha subito voluto chiarire con un gran sorriso: "Perché è uno dei più grandi campioni, o Rafa Nadal o Roger Federer. Ad essere onesti, hanno vinto così tante partite come questa". E a quel punto tutto il pubblico si è lasciato andare ad applausi di fronte alla menzione degli altri due ‘giganti'.
Un concetto che ha poi spiegato meglio in conferenza stampa: "Ho giocato più volte con Novak. Rafa e Roger si sono infortunati e quindi ho avuto più match con Nole. Più allenamenti, più sfide viste. Così come ha quando ha rimontato contro Tsitsipas o Musetti al Roland Garros. Con zero fiducia in me stesso, mi sono chiesto cosa farebbero i migliori. Durante tutte le partite penso: basta essere come Novak, dimostrare all'avversario che stai meglio. Come ha reagito il pubblico? Hanno fischiato, ma io sono onesto, e ho solo raccontato come mi sono sentito durante la partita. Per il resto non posso dire niente in questi tempi".
Comunque entrando nello specifico poi il russo ha spiegato come ha fatto mentalmente a reagire. Un pensiero che può tornare utile a tutti i giovani tennisti: "Ho solo pensato ‘farò in modo che debba lavorare duro. Se vuole vincerla deve lottare fino all'ultimo punto anche se per lui è 5-0, 40-0, cercherò di farlo stancare per la prossima partita'. Combatti fino all'ultimo punto, e ha funzionato".