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No agli Australian Open, il padre di Djokovic: “Non subirà ricatti per il vaccino”

Senza il certificato di vaccinazione – obbligatorio per l’ingresso in Australia – la presenza di Djkovic nel tabellone è da escludere. Non ci saranno strappi alle regole e suo padre sembra dare l’annuncio in anticipo.
A cura di Maurizio De Santis
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Novak Djokovic, la sua posizione sui vaccini è un caso in previsione degli Australian Open
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"Non subirà ricatti per il vaccino". Le parole di Srdjan Djokovic, padre di Nole, alla Tv serba Prva sembrano anticipare la risposta alla domanda ricorrente: il campione di tennis serbo parteciperà agli Australian Open? Lui non si è ancora pronunciato ufficialmente ma il silenzio e il tempo agli sgoccioli (le liste del torneo saranno chiuse entro il 6 dicembre) non lasciano margini di ottimismo. A meno di colpi di scena – comprese eventuali e, al momento non ipotizzabili, concessioni da parte del governo australiano – a Melbourne il numero al mondo nella classifica ATP non ci sarà.

Senza il certificato di vaccinazione – obbligatorio per l'ingresso nel Paese – la sua presenza nel tabellone del trofeo è da escludere. Non ci saranno strappi alle regole, nemmeno per lui. "Fare o meno il vaccino è un diritto personale – è la versione dei fatti raccontata da padre di Djokovic -. Nessuno può violare la privacy di un individuo, perché ognuno ha il diritto di decidere in assoluta libertà per la propria salute e Nole non ha alcun obbligo di dire se si è vaccinato oppure no. Non subirà un ricatto del genere".

Il padre del campione serbo "annuncia" che Nole non sarà nel tabellone del torneo
Il padre del campione serbo "annuncia" che Nole non sarà nel tabellone del torneo

Situazione di stallo, dalla quale non c'è via d'uscita: da un lato la reticenza e il richiamo alla libertà personale del giocatore, dall'altro la normativa anti Covid scandita dalle leggi in Australia, ribadita anche dal direttore del torneo, Craig Tiley. A meno che Djokovic non produca valide motivazioni mediche non saranno concesse dispense a lui (e nemmeno ad altri nelle sue condizioni). "Novak ha spiegato che per lui è una questione privata – le parole di Tiley al Telegraph -. Ha tutto il diritto di tenere una posizione del genere. Per entrare in Australia, però, serve il certificato di vaccinazione come previsto dalle leggi".

E Djokovic non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro, come lascia intendere suo padre. "Se giocherà o meno gli Australian Open dipenderà da loro. Ma a queste condizioni non credo proprio che lo farà. Alcune frasi nei suoi confronti sono state inaccettabili. Al suo posto nemmeno io parteciperei".

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