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Naldi vuole raccontare la sua verità sul caso Clostebol, ma non può: “Non è tutta colpa mia”

Giacomo Naldi, l’ex fisioterapista di Sinner, parla per la prima volta dopo la vicenda Clostebol che ha portato anche al suo licenziamento. Naldi vorrebbe raccontare tutta l’intera storia, ma non può, ma afferma che non è tutta colpa sua.
A cura di Alessio Morra
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La vicenda Clostebol per Jannik Sinner non è ancora finita. Nel mese di agosto Jannik era stato assolto dal tribunale dell'ITIA, ma la Wada pochi giorni fa ha fatto ricorso e ci sarà un nuovo processo. La vicenda è nota e dopo il caso Clostebol sono stati estromessi dallo staff Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, l'ex fisioterapista del numero 1 del mondo per la prima ha fatto sentire la sua voce e ha provato a fare chiarezza sulla vicenda, anche se non interamente perché c'è un altro processo alle porte.

Naldi parla per la prima volta dopo la vicenda Clostebol

Giacomo Naldi ha fatto parte dello staff di Sinner fino allo scorso agosto, ha condiviso grandi gioie – come il successo agli Australian Open e tutta la scalata verso il numero 1 ATP – ma dopo la vicenda Clostebol le loro strade si sono divise. Naldi continua a fare il fisioterapista e nella prima uscita, dopo il licenziamento, ha parlato con la stampa. Lo ha fatto nel giorno della presentazione del progetto Open Food Factory del Gruppo Felsineo al Club Canottieri Olona di Milano.

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Quel massaggio effettuato a Indian Wells senza precauzioni ha messo nei guai Jannik e ha portato all'addio di Naldi, almeno per ora, al mondo del tennis. Vorrebbe parlare, vorrebbe dire tante cose, ma non può per l'appello della Wada: "Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita. Spero, prima o poi, di poter raccontare anche io cosa è successo per dare un quadro generale".

Naldi vuole raccontare tutta la verità, ma per ora non può farlo

Vuole raccontare tutto, come dichiarato a La Stampa, per condividere le colpe: "Voglio farlo perché, da come è stata interpretata questa vicenda dal grande pubblico, sembra che sia stata solo colpa mia. Ma non è così, come peraltro sa anche chi ha letto la sentenza. Mi rendo conto che non tutti hanno fatto questo sforzo".

Con Sinner i rapporti non si sono rotti, e nemmeno con tutto il resto dello staff. Jannik gli ha inviato un messaggio quando Naldi è diventato padre: "È stato molto gentile: quando è nata Letizia, mi ha scritto. Come tutto il team. Ho un rapporto cordiale con Jannik. In generale ho ricevuto dimostrazioni di affetto soprattutto da chi mi conosce di persona. Sui social, invece, ho letto brutti messaggi e sono stato insultato. Perché quello che è passato, nel racconto di questa storia, è passato un po’ male". E anche nel messaggio di saluto a Sinner denunciò gli attacchi subiti sui social.

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Cosa fa oggi Naldi e cosa c'è nel suo futuro

Il suo futuro è tutto da scrivere. Il presente è rappresentato dagli sportivi che richiedono le sue consulenze giornalmente: "Ricevo tanti sportivi dilettanti nel mio studio di Casalecchio di Reno. In questi anni in giro per il mondo, per seguire Jannik nel circuito, mi hanno aiutato i miei colleghi a mandare avanti l’attività. Adesso sono tornato con i miei tempi e i miei ritmi. Va benissimo così in questo periodo".

Il futuro potrebbe essere rappresentato dalla Virtus Bologna: "C’è stato qualcosa. Sono stati molto gentili nei miei confronti. Mi hanno scritto subito nei giorni successivi. Ci sarebbe la possibilità, però mi è nata una bimba da poco. Mi prendo un po’ di tempo per fare le cose con calma. Se ci sarà occasione di tornare nello sport di alto livello, ben volentieri. Perché era una delle mie passioni".

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