Nadal è un mostro di continuità, fisso nella top ten ATP dal 2005 ora ottiene un primato clamoroso
Il 2022 di Rafa Nadal è stato un anno molto particolare. Lo ha iniziato con tanti dubbi, ma ha chiuso gennaio vincendo gli Australian Open per la seconda volta. Un successo incredibile, inatteso, ha continuato a giocare bene, e a vincere, ma la frattura di una costola gli ha impedito di giocare alcuni degli amati tornei sul rosso e questo nel lungo periodo lo ha danneggiato. Perché dopo aver vinto il Roland Garros ha giocato e vinto poche partite e per questo non ha chiuso la stagione al numero 1, che si è preso Alcaraz. Ma Nadal, zitto zitto quatto quatto, è riuscito a raggiungere un altro grande traguardo, che pare quasi imbattibile. Ha raggiunto le 900 settimane consecutive nella top 10. Mostruoso.
Di per sé è un record che preso singolarmente è pazzesco. Perché mostra la straordinaria continuità di Nadal che è fisso nella top ten dall'aprile del 2005. E ora siamo nel 2022, con il 2023 a vista. Un primato che, a meno di exploit clamorosissimi, nemmeno Djokovic potrà togliergli. 17 anni e mezzo nella top ten sono qualcosa di irripetibile.
Nadal è entrato tra i primi 10 dell'ATP il 25 aprile 2005 e ora somma 900 settimane in fila nella top ten. In questa speciale classifica c'è Jimmy Connors al secondo posto con 788 settimane consecutiva (dall'agosto 1973 al settembre 1988). Dietro l'americano c'è Roger Federer tra i primi 10 dall'ottobre 2002 all'ottobre 2016 e quindi per 734 settimane. Seguono Ivan Lendl con 619 (dal luglio 1980 al maggio 1982), Pete Sampras 565 (settembre 1990 – luglio 2001) e Novak Djokovic 555 (marzo 2007 – ottobre 2017).
Acqua per il mulino di Rafa questa, che al netto di tanti infortuni che lo hanno condizionato è una presenza fissa tra i primi dieci. Lui Roger e Novak hanno segnato un'epoca lunghissima. Ognuno di loro detiene record clamorosi. Difficile dire chi sia il più forte. Ma è certo che tutti e tre hanno ulteriormente reso popolare e diffuso il tennis in tutto il mondo.