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Musetti racconta la disavventura con Berrettini, Cobolli e Arnaldi: gli è servita contro Tsitsipas

Lorenzo Musetti ha superato Tsitsipas in due set, regalando spettacolo poi nell’intervista post-partita. Ha svelato gli effetti del blackout.
A cura di Marco Beltrami
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Maturo, centrato e sicuro dei propri mezzi. Lorenzo Musetti in grande spolvero contro Tsitsipas, battuto (nuovamente) in due set nei sedicesimi del torneo di Madrid. Tour de force per il tennista italiano che tornerà in campo mercoledì, in quello che sarebbe dovuto essere il suo giorno di riposo. Una situazione figlia del programma stravolto a causa del black-out, che ha cambiato i piani dello stesso Musetti e l'approccio alla sfida con il greco. Ne ha parlato simpaticamente dopo l'ultima vittoria.

Musetti e i problemi del black-out dopo la vittoria su Tsitsipas

Dopo l'esultanza rabbiosa, sottolineando i suoi "attributi", ai sorrisi nell'intervista in campo. Musetti si è soffermato sulla difficile situazione della vigilia, quando lui e i suoi colleghi si sono ritrovati a fare i conti con l'emergenza elettricità che ha colpito la Spagna. Lorenzo ha spiegato: "Ieri giornata molto dura, abbiamo compreso quanto siamo miserabili senza energia elettrica, senza luce e con i problemi del traffico".

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La foto di Musetti, con Arnaldi, Berrettini e Cobolli

In pratica Musetti si è ritrovato appiedato e ha dovuto trovare una soluzione di trasporto alternativa con Berrettini, Cobolli e i rispettivi team: "Sono arrivato due ore prima la mattina e poi abbiamo camminato, tornando indietro fino all’Hotel con Matteo, Flavio perché non c’erano macchine disponibili. È stata una bella foto (quella postata tutti insieme sui social, ndr), abbiamo camminato per due ore". Un modo alternativo di prepararsi al confronto con Tsitsipas: "Ecco perché ero così concentrato in campo (ride, ndr). La camminata è stata un bella preparazione".

Tornando alla partita, grande orgoglio da parte di Musetti che non vuole pensare alla classifica e alla top ten: "Non ho cominciato molto bene, ma era la mia prima volta sul Manolo Santana e non avevo mai potuto provare il campo prima. Ho sentito condizioni molto diverse rispetto al resto della settimana. All’inizio ho fatto fatica a trovare la palla, perché rimbalza molto più in alto. Ma alla fine sono rimasto lì con pazienza e un’ottima attitudine. Non voglio guardare le classifiche, voglio giocare il mio torneo e concentrarmi su ogni partita. La fiducia, la continuità è lì, anche l’esperienza di vincere certe partite". E ora sfida contro De Minaur, un osso duro. Questo Musetti però può essere molto fiducioso.

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