Musetti più forte delle provocazioni di Evans: “Sono un ragazzino, ma lui è stato scorretto”
Ci sono vittorie che valgono doppio e che possono risultare decisive nel percorso di crescita di un atleta. Quella ottenuta da Lorenzo Musetti contro Daniel Evans negli ottavi di finale del Sardegna Open in corso di svolgimento a Cagliari, è una di queste. Già perché l'atleta britannico, "vecchia volpe" del circuito, ha provato in tutti i modi ad irretire il tennista italiano, che comunque è riuscito a non perdere la lucidità nei momenti decisivi, annullando 4 match point e conquistando i quarti di finale.
Lorenzo Musetti si conferma in grande crescita. Il classe 2002 numero 90 della classifica Atp ha battuto in 3 set il britannico Daniel Evans, 32° giocatore al mondo e prima testa di serie del seeding. Una vera e propria battaglia quella andata in scena sulla terra rossa di Cagliari, con il 30enne di Birmingham che ha provato a sfruttare tutte le sue armi per cercare di distrarre l'azzurro. La gara si è trasformata in una vera e propria guerra di nervi, con tanto di esultanze in faccia, e atteggiamenti provocatori culminati per esempio in un curioso posizionamento in risposta, con Evans ampiamente dentro al campo, quasi a sfidare l'avversario.
Il nervosismo e la tensione sono aumentati con Musetti che è riuscito a tenere botta, annullando ben 4 match-point al britannico nel terzo e decisivo set. Un'esultanza rabbiosa la sua con tanto di racchetta scagliata per terra. L'azzurro che ha conquistato i quarti di finale, ha centrato un successo prezioso dal peso specifico notevole, incassando anche i complimenti dell'avversario.
E a fine gara Musetti si è tolto qualche sassolino nei confronti dell'avversario, protagonista di un comportamento non proprio corretto: "Il suo atteggiamento non molto corretto, mi ha infastidito molto. Ci tengo a dirlo. Alla fine son rimasto lì e ho lottato tutti i punti. Facevo fatica a rispondere quando scendeva a rete, copriva bene il campo. Con Evans ci sono state scintille, non iniziate da parte mia perché ho molto rispetto per l’avversario. Sinceramente anche se sono un ragazzino, lui si è comportato poco correttamente. Magari si ritiene esperto e lo può fare. Ma non me ne frega, ho vinto”.