Musetti battuto a Firenze non solo da Auger Aliassime: “Ho avuto un attacco di panico”
A 20 anni Lorenzo Musetti rappresenta con Jannik Sinner un futuro che si annuncia luminoso per il tennis italiano. Da lunedì il carrarino sarà numero 24 al mondo, la sua miglior classifica di sempre, frutto delle due semifinali di fila raggiunte a Sofia e Firenze. Ieri Musetti ha perso nell'ATP 250 di Firenze per mano del canadese Felix Auger-Aliassime, testa di serie numero 1 del torneo.
Il risultato finale di 6-2/6-3 non ammette repliche, la superiorità del suo avversario – che oggi in finale affronterà il sorprendente americano Jeffrey John Wolf – è stata netta. Il successo di Auger-Aliassime porta in pari il conto degli scontri diretti tra i due, che adesso hanno vinto due partite per ciascuno. La svolta del match, dopo la quale il canadese non si è più voltato indietro, è arrivata nel sesto gioco del primo set, quando Musetti si è fatto brekkare da 40-15. Subito dopo ha avuto due palle per strappare a sua volta il servizio all'avversario, ma poi sul 5-2 ha accusato un problema fisico che ne ha condizionato il prosieguo del match.
Sul momento non si era capito bene cosa gli fosse successo, poi nel dopo partita il carrarino ha spiegato di aver avuto un attacco di panico in campo: "Ho avuto una specie di attacco di panico, un blocco al diaframma. Mi ha condizionato abbastanza, ma questo non toglie i meriti di Felix, che ha servito benissimo ed è stato aggressivo per tutta la partita. Sicuramente non ero al mio meglio dal punto di vista fisico. Sono un po' amareggiato per come è finita, non mi sono ritirato per rispetto del pubblico di Firenze e della gente che è venuta a vedermi".
Musetti ha poi spiegato che non è la prima volta che incorre in una situazione di questo tipo: "Mi accadeva spesso quando ero juniores, all'epoca non ero abituato a certi tipi di pressione. Era da tanto che non mi capitava, era successo contro Baez alle Next Gen di Milano l'anno scorso. Una volta che mi viene in campo, è difficile da gestire. È una cosa che non riesco a controllare quando sono sotto pressione, la prossima volta dovrò essere più attento e più accorto su ogni dettaglio. Purtroppo quando mi prende ci vuole un po' di tempo prima che mi passi. Mi sono sentito un po' debole sin dall'inizio, ma piuttosto che ritirarmi ho preferito cercare di tirare fuori quello che avevo e di chiudere dignitosamente. Ora mi sento debole e triste per come è finito il torneo, ma la testa è già alla prossima settimana, al torneo di Napoli. Lavorerò anche su questo aspetto, spero che non mi capiti di nuovo".