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Murray devastato da quello che apprende dopo aver perso a Wimbledon: non riesce più a parlare

Momento spaccacuore nella conferenza stampa di Andy Murray dopo la sconfitta con Tsitsipas a Wimbledon: l’ex numero uno al mondo è sul punto di piangere per quello che gli viene detto. Non lo sapeva.
A cura di Paolo Fiorenza
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Un grande Andy Murray, ancora competitivo a dispetto dei 36 anni e delle vicissitudini all'anca che ne hanno condizionato pesantemente la carriera nelle ultime stagioni, si è arreso al secondo turno del torneo di Wimbledon a Stefanos Tsitsipas, uscito vincitore da una battaglia di cinque set durata due giorni a causa dei problemi per la pioggia.

Lo scozzese, due volte vincitore sull'erba londinese, ha ammesso che potrebbe aver giocato la sua ultima partita a Wimbledon: "Non so se tornerò", ha risposto nella conferenza post match, che peraltro ha avuto un momento spaccacuore quando Murray si è interrotto – chinando il capo tra le mani e non riuscendo più a parlare – salvo poi riprendere ma mostrandosi quasi sul punto di piangere.

Andy Murray saluta il pubblico di Wimbledon dopo la sconfitta con Tsitsipas
Andy Murray saluta il pubblico di Wimbledon dopo la sconfitta con Tsitsipas

È accaduto quando un giornalista ha detto all'ex numero al mondo cosa era davvero accaduto nel momento che probabilmente ha deciso la partita con Tsitsipas. Il 24enne greco era sotto due set a uno al momento dell'interruzione giovedì sera e alla ripresa nel quarto parziale i due tennisti hanno tenuto entrambi i servizi fino al 4-4. A quel punto Murray è andato 15-30 sul servizio di Tsitsipas e un rovescio ben piazzato dello scozzese è stato chiamato fuori da un giudice di linea, peraltro proprio sotto lo sguardo dell'arbitro che non ha ritenuto di dover correggere la decisione. Né Andy ha chiamato il challenge pur mostrando tutta la sua contrarietà alla chiamata.

Ma quella palla era buona, come poi ha mostrato la ricostruzione dell'Occhio di Falco, e Murray lo ha appreso da un giornalista in conferenza, restandone devastato. Era un punto che poteva valere il 15-40, ovvero due palle break per portarsi 5-4 e servire poi per il match. Se non era un'ipoteca sulla vittoria poco ci mancava, invece dopo il 30 pari Tsitsipas ha tenuto il servizio e poi pareggiato il conto dei set al tie-break, chiudendo poi 6-4 al quinto.

Quando a Murray è stato detto che la chiamata era stata sbagliata, ha abbassato la testa tra le mani completamente distrutto, riuscendo solo a dire, dopo qualche secondo: "Questo è ovviamente frustrante perché lo ricordo. Era una risposta con un rovescio incrociato, probabilmente avrei vinto il punto".

"Perché non ho chiamato il challenge? Voglio dire, era proprio sotto il naso dell'arbitro – ha poi aggiunto lo scozzese – Non dovrebbero fare questi errori. Se non sono sicuri, dovrebbero informare il giocatore. In questo momento, ovviamente, preferirei che la chiamata di linea fosse eseguita con la tecnologia, anche se probabilmente preferisco avere i giudici di linea in campo: è più bello. Ma quando vengono commessi errori in momenti importanti, ovviamente come giocatore non lo vuoi".

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