Moutet racconta cosa gli ha fatto perdere la testa a Miami: dagli spalti un gesto inaccettabile

Corentin Moutet non ci sta e racconta la sua verità dopo l'eliminazione dal torneo di Miami e la "controversa" partita contro Tabilo. In quell'occasione il tennista francese numero 76 del mondo ha litigato con arbitro e supervisor, finendo per ottenere prima un punto e poi un game di penalità. Tutto è nato dopo un confronto serrato con i tifosi, e in particolare con uno che si sarebbe reso protagonista di gesti inaccettabili. Una versione che non ha convinto però gli ufficiali di gara. Moutet sui social ha parlato di quello che è successo.
Moutet torna a parlare del match contro Tabilo e della lite con i tifosi
Stanco delle critiche ricevute per i suoi comportamenti, Moutet che ha pagato un po' dazio anche al carattere fumantino e ai precedenti ha deciso di chiarire tutto: "Vedo che molte persone stanno ancora parlando del mio match contro Tabilo. Ho deciso di raccontare una volta per tutte cosa è successo veramente, e poi mi lascerò questo evento alle spalle. Fin dal primo momento, il pubblico è stato ostile: rumore tra i miei servizi, fischi, insulti, gesti provocatori… Chi ha guardato la partita potrà testimoniare che non ho risposto per un'ora e mezza, contento di giocare e concentrarmi sul punteggio. Ma più la partita andava avanti, più l'atmosfera diventava aggressiva".
Moutet e il dito medio del tifoso che lo ha fatto infuriare
E qui si è verificato il fattaccio con l'atmosfera che è diventata troppo calda, e con Moutet che ha provato a chiedere provvedimenti per un gesto che ha considerato inaccettabile: "Dopo due ore di gioco, senza alcun intervento dell'arbitro per calmare la folla, ho reagito alzando le braccia tre volte per incoraggiare la folla a fare ancora più rumore. A quel punto, qualcuno mi ha fatto il dito medio. Ho ritenuto che ciò eccedesse i limiti di ciò che un atleta dovrebbe accettare in campo. Quindi ho chiesto all'arbitro di allontanare questa persona prima di riprendere il gioco".
Il corto circuito è arrivato secondo Moutet quando arbitro e supervisor hanno deciso di non prendere provvedimenti: "Invece di ascoltarmi, mi ha ordinato di giocare, rifiutandosi di intervenire. Ho quindi chiesto di parlare con il supervisore, affermando che non avrei ripreso finché questa persona fosse rimasta sugli spalti. Risultato: l'arbitro ha deciso di penalizzarmi e di farmi perdere il set. Quando è arrivato il supervisore, ho spiegato la situazione. Se n'è andato, poi è tornato dicendomi che qualcuno (la cui identità si è rifiutato di rivelare) stava dicendo che ero stato io a fare il dito medio. Poi ha deciso di penalizzarmi di nuovo, togliendomi un game all'inizio del terzo set, dando così al mio avversario un break in anticipo".
Moutet ha voluto chiarire solo ed esclusivamente per salvaguardare la sua immagine in questa occasione: "Ho ricevuto molte critiche e insulti. Dire che non mi toccano sarebbe una bugia. Ho sempre dato il massimo nella mia professione, investito enormi sforzi e fatto innumerevoli sacrifici per raggiungere i miei obiettivi. Ho imparato ad accettare la sofferenza come parte del percorso, ma mi rifiuto di credere che essere una persona pubblica significhi dover sempre sbagliare e meritare l'odio degli altri".