Moutet fuori controllo a Madrid: litiga con tutti, distrugge la racchetta e va via. Il pubblico insorge

Da Corentin Moutet bisogna sempre aspettarsi di tutto. Una conferma è arrivata al Madrid Open, dove il tennista francese ne ha combinate di tutti i colori prima di uscire di scena improvvisamente nel corso del secondo set nel match contro il connazionale Mayot. Dopo uno scatto d'ira culminato nella distruzione della racchetta, il numero 82 del mondo ha fatto riferimento ad un presunto problema fisico alla schiena per giustificare il ritiro.
Moutet fuori controllo nel match contro Mayot a Madrid
In realtà la partita è stato un crescendo in termini di provocazioni e di situazioni particolari. Dopo aver perso il primo set, Moutet all'inizio del secondo ha iniziato a manifestare la sua frustrazione, dando il la ad un botta e risposta infinito con gli spettatori che lo hanno beccato. Ne è venuto fuori anche un confronto con l'esperto arbitro Mohamed Lahyani che lo ha richiamato. Il francese si è comunque giustificato: "Sto facendo il mio lavoro, sto giocando bene, non sto facendo niente di sbagliato".
Gli scontri con il pubblico
Poco dopo ecco che l'imprevedibile Corentin ha tentato un servizio da sotto per ottenere il break, finendo per perdere il punto. Nuovamente stuzzicato dai tifosi, ecco che il giocatore transalpino ha lasciato cadere la racchetta e si è recato verso le tribune, quasi nascondendosi dietro di esse. Mentre Lahyani invitava il pubblico a comportarsi in modo corretto, Moutet a gran voce se l'è presa con i tifosi: "Se non siete contenti, andatevene. Uscite dallo stadio, ci sono molti campi".
Si è arrivati così all'epilogo inaspettato. Sul punteggio di 3-2 per l'avversario, Moutet dopo aver perso un punto ha distrutto la racchetta ottenendo così il punto perso, come da regolamento. A quel punto, il transalpino si è avviato mestamente verso la rete e ha comunicato all'arbitro la sua volontà di lasciare il campo definitivamente accusando un problema alla schiena. Saluto cordiale a Mayot e via dal campo tra i fischi copiosi del pubblico. Pubblico che invece ha poi applaudito a gran voce il giudice di sedia, apostrofato simpaticamente come MVP, ovvero migliore in campo.