Monfils sembra posseduto, balla la break dance contro Rublev: “Volevo dargli un pugno”
Gaël Monfils ha dato il meglio di sé nella sfida giocata contro Andrey Rublev all'UTS di Francoforte. E fa niente che abbia perso la sfida e l'opportunità di arrivare alla final four del torneo di Francoforte. Se c'è stato un vincitore della serata quanto a spettacolo offerto, è stato sicuramente il francese che ha infiammato il pubblico presente nella Süwag Energie mettendo in scena uno show che c'entra nulla con il tennis e con il regolamento tradizionale ma che il format dell'Ultime Tennis Shodown rende possibile trattandosi di un circuito alternativo a quelli ufficiali ATP o WTA Tours.
La stessa struttura degli incontri, suddivisi in quarti che durano un certo numero di minuti e non in set, oltre alla differente attribuzione di punti, fa sì che una partita del trofeo vada ben oltre l'aspetto sportivo e agonistico lasciando ai tennisti in campo in quel momento l'opportunità di dare libero sfogo alla loro fantasia per intrattenere gli spettatori.
Non esiste un codice di condotta vero e proprio, né c'è il rischio di essere richiamati e poi sanzionati. È perfino "lecito" rumoreggiare prima che un avversario batta: farlo apposta per disturbarlo fa parte del copione recitato a braccio, secondo la libera interpretazione dei giocatori.
E Monfils, sotto questo profilo, è come se avesse vinto ai punti contro il russo: non solo a tirato dal cilindro qualche colpo eccezionale ma ha mostrato di interagire e divertire i fan accorsi nell'impianto in maniera davvero originale.
Dopo la partita, il 37enne francese ha confermato quanto si senta a suo agio in questo tipo di format: "Tre, quattro minuti per esprimere un tennis intenso e agonisticamente valido mescolato a un po' di spettacolo non è male… lo trovo un mix perfetto. Ci sono stati tanti tiri vincenti e abbiamo riso".
Ecco perché a un certo punto, durante l'ultimo quarto, al momento di effettuare il servizio ha sorpreso tutti esibendosi in un balletto scandito da passi di breakdance. È sembrato posseduto, come se una forza misteriosa si fosse impadronita di lui. In realtà fa parte del gioco e dello spettacolo anche questo.
Inizia a muovere ritmicamente le gambe, getta a terra racchetta e pallina, e completa l'opera con una giravolta per terra. È stato il momento clou della sua performance dopo aver fatto cose del tipo: coprirsi il volto con la maglietta, emettere gridolini mentre Rublev era alla battuta oppure strani grugniti per entrare nella testa dell'avversario.
"Io sono Pinocchio… non so ballare – dice con ironia il giocatore russo nel commentare l'atteggiamento di Monfils al canale Youtube dell'UTS -. Era nella mia testa, mi ha fatto sorridere… poi volevo dargli un pugno".