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Mirra Andreeva ha un dubbio: “Vorrei toccare Roger Federer per capire se esiste oppure no”

La giovane e lanciatissima tennista russa Mirra Andreeva non sogna soltanto di vincere molti tornei del Grande Slam, ma anche di incontrare dal vivo Roger Federer: “Per toccarlo e capire se esiste oppure no”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La 17enne Mirra Andreeva è la nuova stella del tennis mondiale, la sua ascesa è vertiginosa: il mese scorso la russa ha raggiunto il suo best ranking al nono posto, adesso è numero 11. La Andreeva vince e sorride, leggera come le suggeriscono i suoi anni. Reduce dalla vittoria nel torneo di Dubai, Mirra si è presentata a Indian Wells battendo all'esordio due set a zero la russa naturalizzata francese Varvara Gracheva, adesso l'aspetta quella Clara Tauson che ha appena sconfitto nella finale emiratina. La tennista siberiana sogna di vincere molti tornei del Grande Slam, ma ha anche un altro sogno: incontrare dal vivo Roger Federer, che di Slam ne ha vinti 20, ma soprattutto è una leggenda dello sport mondiale.

Mirra Andreeva sogna di incontrare Roger Federer: "Per capire se esiste davvero"

"Vorrei vedere Roger perché penso di essere arrivata nel tour un po' tardi, quindi non l'ho mai visto dal vivo. Mi piacerebbe vederlo dal vivo, toccarlo, capire se esiste oppure no. Sarebbe fantastico", ha detto la Andreeva scherzando a Indian Wells. L'anno scorso il ‘Sunshine Double' non era andato bene per Mirra, battuta al primo turno a Indian Wells e poi ritiratasi prima del via a Miami per un infortunio al polso.

Mirra Andreeva col trofeo del torneo vinto a Dubai
Mirra Andreeva col trofeo del torneo vinto a Dubai

Le prospettive adesso sono ben diverse, la giovane russa appare lanciatissima e in fiducia: "In cosa sono migliorata maggiormente, tra tennis, allenamenti, psicologia o altro? Tutti questi aspetti insieme, perché se sei talentuosa ma mentalmente debole, non potrai arrivare al top. Oppure se sei molto forte psicologicamente, ma non hai talento o commetti errori nelle giocate più importanti, allora non sarai in grado di diventare la migliore. Per quanto mi riguarda, ho lavorato duramente per diventare mentalmente più forte. Conchita (Martinez, la sua coach, ndr) e io abbiamo migliorato anche il mio servizio, gli scambi e il gioco da fondocampo. Credo che il duro lavoro paghi. Naturalmente continueremo a lavorare e a migliorare. Ma personalmente ho lavorato molto su diversi aspetti e penso che mi abbia aiutato".

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