Michelsen pensava di aver sbagliato con Sinner negli spogliatoi: “Mi disse: non devi chiedere scusa”
In campo o dietro le quinte, non cambia niente per Jannik Sinner. Il numero uno al mondo, fresco di premio di tennista preferito dai fan a livello globale, è uno degli atleti più stimati del circuito non solo per le sue doti tecniche. Una conferma arriva da un suo più giovane collega, ovvero Alex Michelsen che ha parlato di lui in un'intervista all'ATP.
Michelsen e i dialoghi con Sinner negli spogliatoi
Il 20enne americano, numero 41 del mondo, ha avuto occasione di giocare contro Sinner in due occasioni, entrambe nel 2024, collezionando altrettante sconfitte. Niente da fare per lui né a Cincinnati e né agli US Open, il secondo Slam vinto da Jannik. Michelsen ha raccontato di aver potuto conoscere meglio l'azzurro proprio in occasione del Masters 1000 americano. I due si sono ritrovati nello spogliatoio e l'americano non si è lasciato scappare l'occasione di chiedere delle dritte al campione italiano.
Questo il suo racconto: "Ho giocato con Sinner due volte, a Cincinnati e agli US Open e mi ha letteralmente fatto pelo e contropelo. Ma ricordo che abbiamo parlato molto a Cincinnati, perché ovviamente ha vinto quel torneo. E in realtà ero lì per il doppio e sono arrivato in finale. Quindi lo vedevo ogni giorno nello spogliatoio. Così abbiamo avuto modo di chiacchierare".
Sinner ha detto a Michelsen di non scusarsi per le richieste di consigli
Michelsen si è preoccupato di risultare indiscreto, disturbando a più riprese Sinner. Quest'ultimo invece si è confermato disponibile e sempre pronto a garantire consigli: "Mi ha detto che mi stavo scusando troppo, perché cercavo di confrontarmi con lui. Sapeva che stavo cercando consigli e mi ha detto: ‘Sono cose positive, non mi devi chiedere scusa'. Questo perché in realtà è un ragazzo super gentile".
Poco male per le due sconfitte per un Michelsen che ha saputo trarre il massimo dai confronti con Jannik Sinner, soprattutto negli spogliatoi: "Sfortunatamente, sono 0-2 contro di lui. Ma immagino che vada bene così ora perché è il giocatore numero uno al mondo".