Mensik rischia di ferire un raccattapalle con la sua racchetta al Miami Open: il motivo del raptus
Jakub Mensik è stata una delle sorprese in negativo del torneo di Miami, e non solo per i risultati. Il giovane tennista ceco è uscito di scena già nelle qualificazioni, rinunciando così alla possibilità di entrare nel tabellone principale. Nella partita persa contro il 128° giocatore del ranking Klein, Mensik si è lasciato andare ad un vero e proprio raptus che sarebbe anche potuto costare carissimo ad un raccattapalle.
Mensik che era dato ampiamente favorito nel match contro il giocatore serbo, è andato subito in difficoltà. Il primo set si è trascinato al tie-break, con Klein che in risposta ha avuto l’opportunità di chiudere il discorso. Dopo un servizio tutt’altro che efficace del ceco, ecco la risposta vincente con un dritto a sventaglio per il 7-6. Rammaricato per il set perso in quel modo Mensik nel tornare in panchina ha avuto un attacco di rabbia.
Con un gesto improvviso, il talento ceco ha scagliato la racchetta verso la sua panchina. Un gesto molto pericoloso, considerando anche che nei paraggi c’era il raccattapalle, posizionato nei pressi della rete. Uno spavento per il ragazzo che ha temuto per la sua testa. Una scena pessima, e un bruttissimo esempio che però non è stato sanzionato dal giudice di sedia, se non con un "warning" il proverbiale avvertimento. L'episodio finito poi sui social ha indignato appassionati e tifosi, che si sono meravigliati della mancata squalifica di Mensik per la pericolosità del gesto.
Le cose comunque sono andate malissimo anche in "campo" poi per Mensik, che è stato sconfitto in due set. Quella che era la testa di serie numero 4 del tabellone delle qualificazioni dunque è uscita di scena a sorpresa. Dopo il successo su Nardi, ecco il ko inaspettato per un ragazzo protagonista di un ottimo avvio di 2024. Forse proprio l'aver conquistato l'attenzione con le sue prestazioni e le sue potenzialità, gli è costato caro: dovrà sicuramente imparare a gestire meglio la pressione e la popolarità.