Medvedev tira fuori la teoria del complotto sulle palline: “È iniziato tutto con il Covid”
Daniil Medvedev ha un avversario in più ultimamente in campo. Oltre ai giocatori dall'altra parte della rete, il tennista russo reduce dall'eliminazione a Shanghai per mano di Sinner, deve fare i conti con le palline. A più riprese in Cina, il numero 5 del mondo si è lasciato andare a proteste più o meno veementi e colorite contro l'attrezzo del mestiere. Ci ha riflettuto su Medvedev che in un'intervista per un canale Youtube, ha parlato della sua teoria, e non solo, sulle palline.
Medvedev e gli strani cambiamenti nel 2019, Daniil vuole vederci chiaro
Tutto sarebbe iniziato nel 2019. In quell'anno Medvedev ha visto cambiare qualcosa durante le partite. Il tennista sta cercando di capire se il problema sia lui, o appunto le palline: "Direi che mio gioco è cambiato molto da allora. Quindi sto cercando di capire se è cambiato perché io stesso sono cambiato, perché ho lavorato su diversi aspetti del mio gioco anche muovendomi in modo diverso. Le ragioni potrebbero essere tante. O invece, se è cambiato qualcosa che non dipende da me. Cosa? Le palle".
La teoria dei giocatori sulle palline da tennis
E qui viene fuori una teoria che a quanto pare è condivisa da diversi giocatori nel circuito. Alla base della stessa ci sarebbe stata la necessità dei produttori di ricorrere a soluzioni alternative all'altezza, dopo che la Cina era stata considerata "fuori gioco" per il Covid: "Ci sono giocatori, molti o meno, che pensano che durante il covid i produttori abbiano fatto fatica a produrre le palline, dato che erano prodotte principalmente in Cina, credo. Quindi hanno iniziato a cercare alternative. Qualcuno al vertice di un'azienda mi ha detto che non riuscivano più a procurarsi le palline dalla Cina e hanno iniziato a cercare altre opzioni. Quindi durante il covid le palline sono diventate più economiche, peggiori".
Medvedev e la teoria del complotto sulle palline da tennis
Insomma una vera e propria teoria del complotto a detta di Medvedev: "C'è una teoria del complotto secondo cui dopo il Covid i produttori hanno pensato: ‘Perché rendere le palline migliori, più costose, se queste vanno bene?‘". In particolare Daniil non si spiega le variazioni degli effetti di alcuni suoi colpi: "Ci sono alcuni colpi che non vanno più, vedi il mio rovescio incrociato. Nel 2019 riuscivo spesso ad aprire il campo con quello, arrivare a rete, il che è un'occasione rara per me, e concludere lo scambio con una volée. Ma ora sento che per me essere in grado di aprire il campo con un rovescio usando queste palline che sono grandi come un peluche e poi arrivare a rete… sarebbe incredibile".
Insomma la conclusione è tutta da trarre, anche se Medvedev prova a rivelarsi pragmatico: "O sono io che sto giocando peggio ora, con meno precisione e c'è anche una possibilità, o le palline sono davvero diverse. Non penso che i campi siano diversi. Quindi non so davvero… ecco perché a volte ricordo il 2019 per capire cosa era diverso. Ma in ogni caso, la cosa più importante è adattarsi a ciò che abbiamo ora".