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Medvedev spiega come si è ripreso dopo la finale persa contro Sinner: per lui è stato facile

Daniil Medvedev che sta giocando il torneo di Dubai è tornato a parlare della finale degli Australian Open persa contro Jannik Sinner.
A cura di Marco Beltrami
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Daniil Medvedev è tornato in campo a Dubai dopo lo stop di qualche settimana che gli è costato il terzo posto nel ranking, occupato ora da Jannik Sinner. Dopo la vittoria su Shevchenko all'esordio negli Emirati Arabi Uniti, il giocatore russo è tornato a parlare dell'ultima finale degli Australian Open persa proprio contro il tennista italiano. Secondo ko nell'ultimo atto dello Slam aussie in tre anni per Medvedev dopo quello del 2022 contro Nadal, entrambi in rimonta.

Come si sente ora "Meddy"? Non deve essere stato facile digerire la sconfitta per mano di Sinner dopo che era avanti di due set, e sembrava in controllo. In realtà però a quanto pare Daniil, mai banale, ha rivelato di non aver avuto problemi a risollevarsi dopo il match di Melbourne: "Ad essere onesti, superare tutto è stato piuttosto facile. Come ho detto dopo il match, ho avuto l'impressione che sarebbe stato facile farlo perché ho giocato un grande torneo e una buona finale con Jannik".

Qualcosa è cambiata intanto da allora, con Medvedev che ha deciso di integrare nella sua squadra l'ex giocatore Gilles Simon. Al francese, l'attuale numero 4 del ranking ha fornito una lista di 16 giocatori contro i quali odia giocare. I due cercheranno di lavorare su questi confronti per provare a migliorare il suo score. E chissà che in questa lista non rientri anche Sinner che lo ha battuto per 4 volte di fila negli ultimi incroci.

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A proposito di finali perse in Australia, Medvedev è sembrato essere rimasto molto più "scottato" da quella contro Nadal nel 2022. In quell'occasione la vittoria sembrava davvero ad un passo: "Sicuramente sono ancora deluso da quella partita perché la vittoria era vicina, più di quella con Jannik. Anche mentalmente e dal punto di vista ambientale, mi sentivo come se davvero fossi vicino a vincere. Non che poi lo fossi concretamente in campo, ma nella mia testa sì".

Ma quanto sono state importanti queste debacle? Si può parlare di lezioni: "Non sono sicuro che lo siano, preferirei non avere queste lezioni, ma nella vita non tutto va come si vuole. Devo andare avanti, e spero a questo punto che sia stata una lezione, anche se devo cerca di dimenticare e andare avanti". 

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