Medvedev ricorre a metodi illegali agli US Open: “Vado sui siti pirata, non ho scelta”
La sincerità di Daniil Medvedev è disarmante. In conferenza stampa il tennista russo sorride sornione, sia per la qualificazione ai quarti (che giocherà contro il connazionale Rublev e, se passa in semifinale, contro Zverev o Alcaraz) sia per una battuta che provoca l'ilarità dei presenti e, al tempo stesso, fa storcere il muso agli organizzatori degli Us Open. Le frasi che usa in maniera scherzosa non sono certo una buona pubblicità e, cosa peggiore, rappresentano un cattivo esempio. Qualcuno le interpreta anche come una sorta di istigazione a delinquere considerato il suggerimento che dà.
Cosa è successo? Basta riavvolgere il nastro e ascoltare quel che ha detto con eccessiva leggerezza: ovvero che per vedere altre partite del torneo potrebbe ricorrere a escamotage poco ortodossi. In Italia lo chiamerebbero volgarmente ‘pezzotto', espediente per aggirare i codici di sicurezza delle piattaforme che detengono i diritti per la trasmissione in chiaro. È proprio alla scappatoia dello streaming illegale che fa riferimento il campione.
A Medvedev la domanda viene fatta a bruciapelo e lui non ha alcuna remora nello spiegare che si è visto costretto "a trovare un modo alternativo" per l'impossibilità di assistere in chiaro ai match in programma e a quelli che più gli interessavano. Qual è l'intoppo? Nessun problema tecnico. In realtà serve pagare per avere accesso all'OTT Spectrum, proprio come accade per le partite di Serie A o qualsiasi altro evento che non rientri nel palinsesto della tv pubblica.
"Immagino che molti hotel abbiano lo Spectrum – ha ammesso Medvedev -. E così non posso più guardarlo (l'Us Open, ndr) in TV. Non so se sia legale o illegale, ma devo trovare un modo. Ho la connessione a internet… sì probabilmente questo, come lo chiami tu… i siti web pirata… posso guardare il tennis da lì. Non ho altra scelta".
Il campione russo fa una smorfia. Usa l'ironia per trarsi d'impaccio da una situazione spinosa: sa che quelle sue frasi potrebbero metterlo nei guai con i vertici del tennis internazionale e quelli degli stessi Us Open ma conferma che il ‘piano b' lo ha aiutato ad aggirare l'ostacolo principale. "Ho guardato Djokovic contro Djere fino alle 2:30 e poi sono dovuto andare a dormire. Probabilmente guarderò anche altro sul telefono se Spectrum non troverà un accordo". Per la gioia degli appassionati, un po' meno di tutto il resto.