Medvedev provoca l’arbitro a Madrid, pretende una risposta: “Chi sono loro? Gli Illuminati?”
Imprevedibile. Non ci sono aggettivi migliori per definire Daniil Medvedev. Il tennista russo numero 4 al mondo ha dato spettacolo anche nel match molto duro vinto in tre set contro Sebastian Korda, valido per i sedicesimi di finale del Masters 1000 di Madrid. Oltre ai soliti siparietti con il suo angolo, memorabile anche un confronto con il giudice di sedia, intercettato dalle telecamere e dai microfoni. Oggetto della discussione, la decisione sul meteo.
Nel finale del primo set, perso in malo modo, Medvedev è sembrato infastidito dalle poche gocce di pioggia che stavano iniziando a cadere. Il russo ha guardato a più riprese l'arbitro, non avendo riscontri sulla possibile chiusura del tetto sul campo Manolo Santana. Finito il parziale poi ecco il confronto con il giudice di sedia per chiedere lumi sulla mancata copertura.
"Hai visto la pioggia? Magari si poteva chiudere il tetto", ha detto il russo ottenendo come risposta un no ("Non è la mia decisione"). Medvedev ha rincarato la dose: "Allora chiama qualcuno a cui spetta la decisione", ottenendo come risposta "Non sono io che decido, ma loro (con riferimento a supervisor e organizzatori". Una risposta che non ha soddisfatto Daniil che l'ha mesa sul ridere, con una battuta: "Chi decide allora? Quali sono le persone che decidono? Gli illuminati?".
Scherzando sulla responsabilità della chiusura del tetto del centrale di Madrid, Medvedev ha fatto riferimento alla storica società segreta, ironizzando dunque sull’eccessivo mistero da parte dell’arbitro sulla responsabilità del provvedimento. Una battuta che ha fatto il giro del mondo sottolineando ancora una volta lo spirito del mai banale giocatore russo. Quest'ultimo da quel momento in poi è tornato "sobrio", riuscendo ad imporsi in rimonta nel due successivi set. In precedenza non erano mancati altri momenti particolari, come quando si era infuriato letteralmente con il suo angolo, abituato ad essere oggetto dei suoi sfoghi.