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Australian Open

Medvedev perde la testa, furia contro Tsitsipas e il giudice di sedia: “Sei stupido?”

Daniil Medvedev infuriato contro Tsitsipas accusato di coaching e l’arbitro, nella semifinale degli Australian Open. Lo sfogo del russo è fortissimo.
A cura di Marco Beltrami
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Lo spettacolo non manca mai quando in campo si affrontano Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas. Figuriamoci quando il russo e il greco si giocano l'accesso alla finale degli Australian Open contro Rafa Nadal giustiziere di Matteo Berrettini. Ecco allora che una rivalità diventata molto forte nel corso degli anni, si è letteralmente incendiata, e non sono mancati i momenti di tensione. A farne le spese è stato il giudice di sedia Jaume Campistol che ha dovuto arginare la furia di Medvedev, letteralmente incontenibile.

Il finale del secondo set è stato a dir poco infuocato. Tutto è nato da un provvedimento dell'arbitro nei confronti di Medvedev, protagonista di un gesto molto simile a quello classico "dell'ombrello" forse diretto al pubblico o all'angolo avversario. Il russo ha ricevuto un ammonimento per "oscenità visibile" e al momento di tornare in panchina si è letteralmente infuriato. Le telecamere di Eurosport hanno immortalato il momento, e non sono sfuggite le parole pesanti del giocatore numero due al mondo nei confronti del suo interlocutore.

Motivo delle veementi lamentele la presunta disparità di trattamento, con Medvedev che invece avrebbe voluto una sanzione per il suo avversario. Quest'ultimo infatti ancora una volta è stato accusato di ricevere le indicazioni del papà presente sugli spalti. Il tanto chiacchierato "coaching", ovvero la possibilità per i tecnici di dare istruzioni ai tennisti durante i match, pratica vietata durante le gare professionistiche e sanzionabile.

Medevedv ha urlato all'arbitro a più riprese: "Suo padre può parlare di ogni punto?! Sei stupido? Suo padre può parlare di ogni punto?! Oh mio Dio! Oh mio Dio sei così pessimo, amico! Come puoi essere così pessimo nelle semifinali del Grande Slam". E poi di fronte alla mancata attenzione di Campistol, ecco le urla: "Sto parlando con te!! Girati!!". Con la dose ulteriormente rincarata. L'arbitro in grande difficoltà non ha reagito, e ha preferito non punire il tennista.

Alla fine del set poi il copione si è ripetuto con Medvedev che si è rivolto nuovamente al giudice di sedia, con un tono più accomodante, ma altrettanto provocatorio: "Se non chiami il coaching, se non lo fai, come posso definirti… sei un gattino". Dopo quella sfuriata, il russo è riuscito a trovare lo smalto del primo set e da lì in poi ha messo il match sui binari giusti. Nel quarto set poi l'arbitro ha deciso finalmente di assecondarlo, ammonendo Tsitsipas per coaching. Una soddisfazione per il numero due del seeding che ha poi trionfato, e si è reso protagonista anche di un passo indietro, con le scuse a Campistol dopo i saluti di rito.

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