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Medvedev guarda in camera mentre sfida Alcaraz e fa una pessima pubblicità: “Ragazzi non compratelo”

Daniil Medvedev protagonista di uno sfogo in diretta TV durante la semifinale dell’ATP Pechino contro Alcaraz: il tennista russo guarda dritto nella telecamera e fa un’invettiva contro chi fornisce la tecnologia nei tornei di tennis.
A cura di Michele Mazzeo
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Daniil Medvedev ha dato spettacolo anche fuori dal campo nel corso della prima semifinale dell'ATP500 di Pechino che lo vedeva contrapposto allo spagnolo Carlos Alcaraz (mentre l'altro finalista uscirà dal match che vede Jannik Sinner impegnato contro il cinese Bu). Durante il primo set (poi perso 7-5) il russo è stato infatti protagonista di una veemente protesta a cui è seguito un esilarante siparietto con tanto di pessima pubblicità in mondovisione per uno dei fornitori del circuito ATP.

Dopo aver subito il break nel corso dell'11° game difatti il 28enne moscovita si è seduto sulla propria panchina polemizzando con il supervisore del torneo in merito al secondo punto realizzato da Alcaraz nel gioco appena concluso. Medvedev nello specifico si lamentava di non aver potuto vedere sullo schermo le immagini dell'occhio di falco, la tecnologia che permette di stabilire con esattezza il punto esatto del campo in cui la pallina va a contatto con il terreno di gioco, che aveva assegnato il controverso punto all'avversario che si è potuto così portare sullo 0-30.

Terminato il battibecco con il supervisore, Daniil Medvedev ha dato vita ad un surreale siparietto: guardando dritto nelle telecamera, il tennista russo ha difatti espresso tutta la sua frustrazione per come viene utilizzata la tecnologia durante la semifinale del China Open. Ed è a quel punto che ha avuto inizio il suo esilarante monologo: "Allora perché l'ATP paga Hawk Eye?" ha difatti esordito riferendosi alla società che produce e fornisce la tecnologia (che da essa prende anche il nome di "occhio di falco") nei tornei del circuito mondiale. "Hawk Eye fa schifo, no? Non fidatevi di Hawk Eye, non compratelo" ha quindi proseguito l'arrabbiatissimo Medvedev prima di chiudere la surreale invettiva in diretta TV con un sarcastico "Non è un mio sponsor, eh".

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