Medvedev gelato dall’aria condizionata, dietro il ko con Kyrgios la solita storia: “Negli USA è così”
Gli US Open salutano il campione in carica Daniil Medvedev. Il russo è uscito di scena agli ottavi dell'ultimo Slam della stagione per mano di un superlativo Nick Kyrgios. La testa di serie numero 23 e finalista dell'ultima edizione di Wimbledon, ha sempre sfoderato il suo solito repertorio di follie, alternate però a colpi eccezionali che gli hanno permesso di qualificarsi per i quarti di finale di Flashing Meadows.
Grandi applausi per Nick e tempo di riflessioni per Medvedev reduce da una stagione tutt'altro che positiva come confermano i risultati negli Slam: sconfitto in finale agli Australian Open, è stato estromesso agli ottavi sia al Roland Garros che agli US Open, senza giocare poi a Wimbledon per il ban agli atleti russi. Tra l'altro questa ultima sconfitta gli costerà caro in termini di ranking: a fine torneo infatti perderà il primo posto, a favore di uno tra Nadal, Carlos Alcaraz o Casper Ruud.
Al netto dei meriti di Kyrgios, da un po' di tempo Medvedev non riesce più ad essere incisivo soprattutto su quel cemento dove lui dettava legge. Inevitabili nel post-gara le domande dei cronisti sui motivi di questa sconfitta e del crollo, dopo il secondo set, in cui aveva rimesso il discorso dei parziali in parità. Innanzitutto il russo ha riconosciuto il super momento dell'australiano, che ha giocato a suo dire un match al livello dei top: "E' stata una partita di alto livello. Nick ha un gioco diverso, ma ha giocato a livello di Novak (Djokovic), Rafa (Nadal). Ha grandi possibilità. Se mantiene questo livello per tutto il torneo, ha buone possibilità di vincerlo".
Guardando in casa propria poi Medvedev ha sottolineato come qualcosa sia cambiato dopo il terzo set. Infatti il russo ha dovuto fare i conti, oltre che con l'avversario, anche con un calo fisico legato a suo dire, all'aria condizionata, eccessivamente alta in terra americana: "Ho giocato bene anche fino al 3° set. Poi ho iniziato a sentirmi peggio fisicamente. Mi sono sentito male. Mi ammalo almeno una volta all'anno durante il tour negli Stati Uniti perché l'aria condizionata qui è semplicemente pazzesca. L'anno scorso è stato a Cincinnati, quest'anno qui".