Mayot si difende dagli attacchi per la gelida indifferenza al collasso di Cazaux: non aveva capito
Dopo quanto accaduto nel match delle qualificazioni del Masters 1000 di Miami nel quale il 21enne francese Arthur Cazaux è improvvisamente collassato in campo a causa di un malore, il suo avversario, il connazionale Harold Mayot, è stato bersagliato dalla critiche per la reazione avuta nel momento in cui lo ha visto prima barcollare e poi stramazzare a terra.
Critiche che il 22enne di Metz ritiene ingiuste in quanto, come spiegato con un post pubblicato sui social network, in realtà quel suo essere freddo e quasi indifferente, anche nel momento in cui i sanitari sono corsi per soccorrere Cazaux, sarebbe frutto di un malinteso e di un'errata percezione di ciò che era appena accaduto dall'altra parte della rete.
"Smettetela di avviare una falsa polemica per niente – ha difatti sbottato Mayot su X (ex Twitter) rispondendo ai tanti commenti che lo dipingevano come un mostro –. Era da diversi game che non si sentiva bene e cominciava ad avere crampi. Non l'ho visto cadere e ho pensato che si fosse sdraiato a terra perché aveva un crampo" ha quindi proseguito l'attuale numero 141 della classifica ATP.
A testimonianza del fatto che la sua iniziale reazione all'improvviso malore di Cazoux fosse frutto di un malinteso, Mayot ha poi raccontato cosa è successo qualche istante dopo: "Quando ho capito che era una cosa seria l'ho subito raggiunto" ha difatti aggiunto il francese pubblicando poi anche un video che lo immortala mentre successivamente si avvicina al suo avversario.
"Eccolo. Almeno abbiate l'onestà di pubblicare un video completo invece di impegnarvi così tanto. Pace e Amore" è difatti la didascalia che accompagna il video che lo vede avvicinarsi a Cazoux che nel frattempo è stato messo su di una sedia a rotelle per essere portato fuori dal campo mentre comunque si stava riprendendo dal malore che lo aveva improvvisamente colpito qualche minuto prima. Un video che di fatto attutisce le virulente critiche e conferma la tesi di Mayot riguardo al fatto che, non appena si è reso conto della gravità della situazione, si è recato dall'avversario per sincerarsi delle sue condizioni.